Coree, Kim testa nuove armi hi-tech

Una nuova “arma tattica hi-tech”. Un’arma che “difenderebbe il territorio con barriere di ferro”. Sarebbe stata testata al cospetto del dittatore nordcoreano Kim Jong-un, “raggiungendo tutti gli indicatori di progettazione superiori”. La notizia diffusa dall’agenzia del regime desta forte preoccupazione nel mondo. Eppure, come ha sottolineato il dipartimento di Stato americano, Washington resta “fiduciosa”. L’amministrazione guidata da Donald Trump è convinta che Kim Jong-un rispetterà gli impegni sulla denuclearizzazione.

Secondo il vicepresidente statunitense Mike Pence, “sono stati fatti grandi progressi, ma c’è ancora molto da fare. Un anno e mezzo fa c’erano in atto test nucleari, missili che volavano sul Giappone e minacce e propagazioni contro gli Stati Uniti”. Ma appena sette giorni fa il capo negoziatore nordcoreano Kim Yong-chol era atteso a New York per un incontro con il segretario di Stato Mike Pompeo. Avrebbero dovuto parlare del secondo vertice fra Trump e Kim, in programma nella prima parte del prossimo anno. Ma l’incontro è stato rimandato all’ultimo momento.

Frattanto, lunedì un autorevole gruppo di lavoro internazionale di Washington ha rivelato l’esistenza di almeno 13 piattaforme di lancio missilistiche mai dichiarate dalla Corea. Trump ha glissato: “Niente di nuovo”. Ma nel frattempo Pyongyang ha cancellato la partecipazione a un forum internazionale a Seul. Un fatto è chiaro da tempo. La Corea del Nord chiede agli Stati Uniti una dichiarazione di fine delle ostilità e un forte alleggerimento delle sanzioni. Trump continua a prendere tempo.

Aggiornato il 16 novembre 2018 alle ore 13:53