Obama omaggia Mandela, nel centenario della nascita

Barack Obama celebra Nelson Mandela, nel centenario della nascita del presidente sudafricano. Nello stadio di Johannesburg, di fronte a quindicimila persone festanti, l’ex inquilino della Casa Bianca ha ricordato l’eroe antiapartheid e premio Nobel per la pace. “Viviamo in tempi strani e incerti – ha detto Obama − molto strani e molto incerti. Ogni giorno sentiamo notizie estremamente inquietanti. Per capire come siamo arrivati qui dobbiamo capire che cosa è successo cento anni fa”. L’accoglienza dell’ex presidente americano è stata scandita dalla gente che ha ripetuto il suo vittorioso slogan elettorale, “Yes we can”. Obama ha ricordato la lotta contro la segregazione di cui Mandela ha rappresentato un punto di riferimento internazionale.  “Il cittadino medio cento anni fa – ha sottolineato Obama − non credeva ci fosse alcuna possibilità di migliorare le proprie condizioni di vita. Persino in una democrazia come gli Stati Uniti, la segregazione razziale e la discriminazione sistematica erano leggi in metà del Paese e norme nell’altra metà. Ma, attraverso sacrifici e leadership incrollabile, e forse soprattutto con il suo esempio morale, Mandela e il movimento che ha guidato hanno finito per significare qualcosa di più grande. È diventato il simbolo delle aspirazioni universali dei diseredati in tutto il mondo”.

Secondo Obama, “non erano solo gli oppressi ad essere liberati, gli oppressori stessi stavano ricevendo un enorme dono, l’opportunità di contribuire agli sforzi per costruire di un mondo migliore”. L’ex presidente ha voluto rimarcare le diseguaglianze che esistono ancora in America e in Sudafrica. “Per alcuni – ha detto Obama − più le cose sono cambiate e più sono rimaste le stesse, a tal punto che i più ricchi al mondo possiedono tanto quanto la metà più povera della popolazione mondiale”. Dopodiché, Obama ha fatto un riferimento indiretto a Donald Trump. “Guardatevi intorno – ha chiosato − la politica dell’uomo forte sta dilagando, coloro al potere stanno cercando di minacciare tutte le istituzioni e le norme che danno un significato alla democrazia”.

Aggiornato il 18 luglio 2018 alle ore 14:10