Cosa comunicare al Consiglio d’Europa

Tra il 1989 ed il 1998 il ministro delle finanze di Helmut Kohl, Theo Weigel, attraverso una serie di parametri e vincoli di bilancio, ha stretto l’Europa in rigorismi mai previsti dai Trattati puntando all’affermazione di una Europa tedesca e non una Germania europea.

Nessuno l’ha capito. A parte Giuseppe Guarino, giurista e professore emerito della facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Roma La Sapienza” che spiega come, a suo modo di vedere, approfittando della fortissima volontà dei governi del tempo di superare a tutti i costi “l’esame” – sul fronte dei conti pubblici, per esempio – necessario a entrare nella nuova area valutaria, la Commissione fece approvare un regolamento che avrebbe vincolato in maniera decisa le possibilità future degli Stati aderenti all’Euro. Il giurista contesta quanto fatto dai tedeschi chiamandoli alle loro responsabilità affermando l’insostenibilità dell’attuale politica di Bruxelles imposta da Berlino.

La Storia non perdona e i tedeschi hanno continuato ad approfittarne dal 1997. Almeno sul lato economico. Oggi però la “patata bollente” scoppiata tra le mani dei tedeschi vira sul lato umano trattandosi di immigrazione. Sono cioè le invasioni barbariche che stanno facendo saltare per aria sia la cancelliera Angela Merkel che Emmanuel Macron, disvelando inghippi e arcani di un’Europa falsa, sbagliata e tedesca.

Il voto del 4 marzo 2018 ha sconvolto i “giochi” di assalto e di conquista dell’invasione franco/tedesca in Europa e contro l’Italia, destinata a finire carne da macello tale e quale alla Grecia. Lo schema è saltato grazie al voto degli italiani e grazie alla grande capacità di Donald Trump. La Francia e Macron hanno una paura blu dell’Italia. Il ministro bavarese Seehofer è salviniano più di Matteo Salvini e da oggi se la prende con la Merkel non solo per aver spalancato drammaticamente nel 2015 le frontiere, ma anche per aver dato ben tre miliardi europei al dittatore turco Erdogan.

Mutando così le cose, oggi l’Italia al Consiglio europeo del 28 e 29 giugno deve presentare alcune richieste fondamentali.

  1. Imporre che la Germania rimetta in circolo il surplus economico ingiustamente lucrato a svantaggio degli altri Stati membri tra cui il nostro Paese;
  2. Ritirare e sostituire l’Alto commissario agli Affari europei finché è di nomina italiana con un soggetto in linea e che faccia gli interessi dell’Italia e dell’Europa unita, dando un chiaro segno di manifesta inversione di tendenza liberale;
  3. Richiedere e ottenere per sé almeno lo stesso importo dei 3 miliardi europei dati alla Turchia per contrastare e operare i respingimenti e i rimpatri necessari dei profughi irregolari;
  4. Smarcarsi dalle sanzioni sbagliate europee alla Russia chiedendone l’ammissione al G8;
  5. Avviare intese e accordi economici e politici con Trump, riprendendo ad esempio l’accordo Ttip - il Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti - includendovi il Regno Unito e io Giappone;
  6. Aderire alle politiche di Trump contro l’Iran, a favore di Israele, allineare cioè l’Italia sulle posizioni di Trump e contrarie alla Francia la quale cercherà un allineamento generale europeo contro gli Usa, avendoci rimesso ad oggi 9 miliardi e mezzo di dollari di sanzioni, quelle americane all’Iran.

Brexit e Trump sono grandi opportunità per il posizionamento strategico economico e politico dell’Italia nel mondo. Lo scenario è costantemente in evoluzione, e finalmente l’Italia, riemersa, ha le carte in regola per posizionarsi strategicamente. L’Italia ha il compito oggi di poter riconfigurare e reindirizzare l’Unione europea nella nuova Europa di Stati membri autonomi e tendenzialmente convergenti, e di riposizionarla geopoliticamente. La nuova Europa può espandersi nel mondo e creare un sistema economico internazionale più grande della Cina, sviluppando al suo interno il sistema capitalistico e integrando in esso i Paesi a matrice democratica occidentale che intendano parteciparvi. La nuova Europa, sorta dal genio italico, può dare vita cioè a un nuovo ordine mondiale.

Aggiornato il 22 giugno 2018 alle ore 13:31