Siria: governo, Italia con alleati

L’escalation siriana e lo scontro Usa-Russia irrompe anche nella politica italiana, alle prese con la difficile formazione di un nuovo Esecutivo.

Il leader della Lega Matteo Salvini conferma la linea filo Mosca e alza la voce dichiarando di non credere all’uso delle armi chimiche da parte del regime di Assad, chiedendo al contempo lo stop a raid e bombardamenti annunciati dal presidente americano Donald Trump.

Ma il governo, pur condannando quanto avvenuto a Douma e sottolineando come “l’Italia non sia direttamente coinvolta in qualsiasi attività” sul terreno, difende la propria posizione a fianco degli alleati storici, Stati Uniti, Francia e Regno Unito, a cui dice di “aver sempre dato supporto”.

E Paolo Gentiloni spiega che se esiste una via d’uscita per “una soluzione stabile di lungo periodo” a Damasco questa non può che passare per una “scommessa sulla pace”. Una presa di posizione ufficiale, quella della Farnesina e di Palazzo Chigi, che arriva però solo a fine giornata a evidenziare la fatica di mettere a punto una risposta efficace come mostrano anche i banchi vuoti del governo in Aula al Senato durante la discussione proprio sulla situazione siriana, e che è dunque il frutto di un lungo lavorio diplomatico che certamente ha interessato anche il Quirinale.

La scelta di prendere tempo è stata però criticata aspramente dai partiti che in modo trasversale hanno chiesto all’Esecutivo di presentarsi in Parlamento per un’informativa urgente. Governo che in serata dà la disponibilità a riferire sulla situazione in Siria non senza nascondere l’irritazione per non essere stato avvisato dell’iniziativa parlamentare neanche da parte del Pd.

E comunque, sempre secondo quanto si apprende, non vi sarebbero elementi nuovi da condividere con deputati e senatori dato che non sarebbe arrivata alcuna richiesta da parte degli americani di poter utilizzare le basi per i raid. Uniti nel chiedere una parola decisa da parte del governo, i partiti si trovano però divisi sulla valutazione di quanto sta accadendo in medio Oriente: dalla Lega e da Forza Italia arriva il sostegno alle tesi di Putin che non crede all’uso delle armi chimiche e, anzi, reputa che si tratti di una fake news utile solo a giustificare un intervento contro Damasco; invitano invece a mettere in moto la diplomazia M5S e Pd : “Credo - osserva Di Maio - si debba consigliare gli alleati in un’ottica di pace”; d’altro canto, ricorda il segretario reggente dei Dem Maurizio Martina, l’Italia ha sempre sostenuto “l’impegno per i negoziati Onu”.

Aggiornato il 12 aprile 2018 alle ore 10:55