Il prezzario di Hamas per la rivolta “spontanea” di Gaza

Rivolta spontanea per la marcia per il ritorno dei profughi palestinesi? O non piuttosto una ribellione armata finanziata da Hamas?

Gli indizi propendono per “la seconda che hai detto”. Ad esempio è stato persino pubblicato una sorta di prezzario ex post sull’account Twitter di Hamas: la rivolta di Gaza era così spontanea che per i morti, meglio “i martiri”, alle famiglie sono stati rimborsati 3mila dollari, per i feriti gravi 500 dollari e per quelli meno gravi 200.

Adesso gli odiatori professionisti di Israele per tendenza non potranno più fare finta di niente. La cosa, corredata con il cosiddetto “screenshot” dell’account Twitter di Hamas, ce l’ha fatta sapere ieri pomeriggio Giulio Meotti, giornalista de “Il Foglio” considerato (insieme a pochi altri in Italia, compreso chi scrive) amico di Israele. E d’altronde i 19 morti sono stati classificati dalle forze dell’ordine israeliane così: sette sarebbero operativi delle Brigate Ezzedin al-Qassam di Hamas, due vengono considerati attivisti del Fronte della liberazione della Palestina; segue un presunto operativo della Jihad Islamica, un altro presunto operativo delle Brigate dei Martiri di al-Aqsa, un ulteriore militante schedato già come operativo delle forze di sicurezza di Hamas, morto con le armi in pugno, poi altri due schedati come attivisti di Fatah, e infine un sospetto operativo di Shada al-Aqsa, fazione militare legata all’Iran e un affiliato di Hamas. Restano fuori dalle schedature di polizia e di Tzahal solo tre militanti che si possono definire in cerca di autore.

Insomma, se quella di Gaza può essere definita come “una rivolta pacifica e spontanea”, allora si può dire anche che “dopo le elezioni dello scorso 4 marzo l’Italia presenta un quadro politico stabile e rassicurante”.

Aggiornato il 06 aprile 2018 alle ore 12:54