Tariq Ramadan come Trump: 27mila euro per far tacere una donna

Tariq Ramadan come Donald Trump sia pure in sedicesimo? Secondo l’edizione on-line de “Le Monde” di ieri per l’islamologo nipote del fondatore dei Fratelli musulmani Hasan al-Banna la risposta su questo paragone sarebbe positiva.

Ramadan, che è di nazionalità svizzera, e che viene da molti criticato per la propria ambiguità su Israele e sull’estremismo degli “Ikhuan al muslimiyn”, avrebbe pagato circa 27mila euro perché Majda Bernoussi, una belga di origini marocchine, tacesse specie sui social media, i particolari di una relazione sentimentale a quanto pare un po’ ossessiva e tempestosa. L’accordo sarebbe stato raggiunto in due fasi: una nel 2015 e un’altra poco tempo fa.

A confermare i particolari un giudice belga, Luc Hennart, presidente del tribunale di primo grado di Bruxelles, secondo cui “l'accordo prevede che Majda Bernoussi ritiri le sue pubblicazioni sul web e smetta di pubblicarne di nuove, per una somma di denaro donata da Tariq Ramadan”. La donna lo avrebbe tempestato per mesi con minacce e messaggi anche ai suoi parenti, rendendo noti particolari poco edificanti della pretesa relazione sessuale. Ramadan negli anni passati era stato oggetto di ben tre denunce per stupro, cosa che non concerne minimamente la questione su citata, ma lui aveva sempre rigettato tali accuse, che vengono da tre donne diverse.

I processi relativi sarebbero ancora in corso e in un caso Ramadan venne persino arrestato. A dare risalto in Italia per prima a questo accordo finanziario – stigmatizzando altresì la figura dell’islamologo è stata sul proprio profilo Facebook la ex deputata del Popolo della Libertà, Souad Sbai.

Aggiornato il 05 aprile 2018 alle ore 20:29