“Il Piano Segreto” approda in Francia

Il romanzo che conquista la Francia. “Jihad il Piano Segreto” è un libro del 2016. Un contenuto profetico, di denuncia, il suo. Mette a nudo con chiarezza, e prima di qualsiasi scandalo pubblico, il mercimonio, le violenze, le tragedie che avvengono tra l’Africa e l’Europa.

Si tratta di un romanzo autopubblicato, senza altro sostegno che quello dell’autore e della redazione che ha tradotto un’asettica analisi di scenario in un romanzo avvincente. Vende bene in Italia. Quanto celebrati autori di narrativa in forza ai grandi editori. Ora, grazie a quel successo, “Il Piano Segreto” viene notato oltralpe grazie allo scouting di Giovanna-Paola Vergari, italiana, ma docente in forza all’Università Charles de Gaulle di Lille e responsabile della collana Ligne de Migration della Editions Laborintus. Il romanzo, curato per l’edizione francese da una squadra mista di traduttori e con la supervisione di esperti in cultura araba, arriva nelle librerie dei Paesi francofoni.

L’annuncio arriva al Salone del Libro di Parigi, dove si tiene la prima azione promozionale del romanzo “Le Plan Secret”. “La scelta di questo romanzo – dichiara Gianpaolo Furgiuele, patron di Editions Laborintus, sta nella nostra volontà di pubblicare opere di controstoria.

L’idea è quella di lavorare su saggi e romanzi che guardino il mondo dalla parte opposta a quella alla quale siamo abituati. Con “Il Piano Segreto” ci siamo perfettamente riusciti, con un linguaggio semplice, scorrevole, avvincente. Laborintus sta offrendo al mercato francofono un’opera appassionante da leggere e intensa nei contenuti e nei significati. Non crediamo che sia un atto di particolare coraggio, quanto una riuscita proposta per guardare la nostra civiltà che si dibatte nel sospetto. Ora, grazie a “Le Plan Secret”, possiamo vivere e immaginare i nostri reciproci comportamenti, qualora i pregiudizi fossero vicini alla realtà.

L’idea di questo romanzo, nato dal soggetto di Art Mc Loud, fa parte di una linea editoriale che coniuga il piacere della lettura e la capacità di osservare il nostro mondo da punti di vista alternativi.”

A rappresentare l’autore e la redazione al Salon du Livre è Claudio Melchiorre, ospitato anche dalla FUIS, la Federazione Italiana degli Scrittori, unica presenza istituzionale italiana nella fiera editoriale più importante d’Europa, dopo Berlino. “Questo romanzo è stato realizzato come sfida ai pregiudizi e anche alle presunzioni – spiega Melchiorre. Chi lo ha letto si è divertito, appassionato, a tratti spaventato e ha anche amato una galleria di personaggi unica, che con le loro gesta ci fanno riflettere più o meno inconsciamente su parole abusate e poco riflettute, come integrazione, tolleranza, uguaglianza. Questo è un romanzo che parla di una forma di jihadismo che probabilmente è destinato a scomparire, ma rende palese la crisi della nostra cultura e i tic europei che certamente non aiutano a sviluppare forme efficienti di democrazia.” Questa volta il genio italico non è emigrato, ma che abbia nuovamente successo oltralpe, è un fatto da non dimenticare.

Aggiornato il 28 marzo 2018 alle ore 11:42