I dazi Usa mandano a picco le Borse asiatiche

Le Borse asiatiche vanno a picco dopo i dazi annunciati dal presidente Trump verso le importazioni dalla Cina per un ammontare di circa 60 miliardi di dollari. Pesantissime le conseguenze per i listini cinesi: l’indice Composite di Shanghai ha chiuso a -3,39%, mentre quello di Shenzhen ha perso anche di più, -4,49%. Sprofonda anche Tokyo, con il Nikkei che ha perso il 4,51%.

La Cina risponde agli Usa mettendo nel mirino 128 prodotti americani per un totale di 3 miliardi di dollari nel caso non maturi un accordo con Washington. E le paure di una guerra commerciale condizionano inevitabilmente le borse. Il ministero del Commercio cinese, auspicando un passo indietro degli Usa per evitare di colpire i rapporti bilaterali e l’interscambio globale, ha spiegato in una nota che le misure all’import di prodotti Usa potrebbero essere adottate in due gruppi in mancanza di accordo, preannunciando l’ipotesi di ricorso ad azioni legali in linea con le norme del Wto, l’Organizzazione mondiale del commercio.

Pechino sollecita gli Usa a risolvere le preoccupazioni cinesi il prima possibile. Il ministero non fissa scadenze, ma si appella al ricorso al dialogo. Tra i prodotti Usa nel mirino, ad esempio, ci sono carne di maiale, frutta, tubi di acciaio, scarti in alluminio, vino ed etanolo, il cui valore è stimato in circa 3 miliardi di dollari complessivi nei valori del 2017.

Aggiornato il 23 marzo 2018 alle ore 10:25