Onu, diritti umani: “In Venezuela la situazione rimane critica”

La situazione dei diritti umani in Venezuela è rimasta “critica” dall’agosto scorso, e continuano le segnalazioni di molestie, detenzioni arbitrarie, torture e maltrattamenti degli oppositori del governo. Lo ha detto l’Alto Commissario dell’Onu per i diritti umani, Zeid bin Ra’ad Al Hussein, durante una riunione informale del Consiglio di Sicurezza. L’incontro, co-presieduto da Usa e Italia, è stato boicottato da Russia, Cina, Egitto e Bolivia. L’ambasciatore Inigo Lambertini, vice rappresentante permanente al Palazzo di Vetro, ha ricordato il legame profondo dell’Italia con il Venezuela, Paese che ha accolto numerosi nostri immigrati dopo la Seconda guerra mondiale. E anche per questo, l’Italia segue da vicino e con preoccupazione gli avvenimenti nella nazione sudamericana. L’Alto Commissario dell’Onu per i Diritti umani ha affermato che le forze di sicurezza venezuelane hanno continuato a portare avanti un modello di uso eccessivo della forza almeno dal 2014, e si sono rese responsabili di 357 omicidi extragiudiziali tra il luglio 2015 e il marzo 2017. Quindi, ci sono state 5.051 detenzioni arbitrarie di manifestanti in Venezuela, un numero “senza precedenti nella recente storia del Paese”.

La situazione in Venezuela è “disperante” e nel Paese sudamericano “non resta ormai nemmeno una democrazia di facciata”. È la denuncia di Daniel Wilkinson, direttore per l’America Latina di Human Rights Watch (Hrw). “Siamo molto preoccupati”, ha detto Wilkinson durante un incontro sulla corruzione svoltosi in Guatemala, aggiungendo che il Venezuela “continua ad essere immerso in una crisi umanitaria e dei diritti umani senza che la situazione sia migliorata in nessun modo”. Secondo il dirigente di Hrw, alla radice del “completo disastro istituzionale” che vive il Paese latinoamericano c’è il fatto che oltre un decennio fa l’allora presidente Hugo Chavez “prese il controllo del potere giudiziario per garantire l’impunità totale dei chavisti”. “Hanno fatto quello che hanno voluto, e ora il Paese si trova in un disastro”, ha concluso Wilkinson.

Aggiornato il 15 novembre 2017 alle ore 09:47