Venezuela, una “truffa elettorale senza precedenti”

La coalizione antichavista del Tavolo dell’Unità Democratica (Mud) ha accusato il governo di Nicolàs Maduro di aver commesso “una truffa elettorale senza precedenti” nelle regionali di domenica scorsa e ha annunciato che non vi sarà nessun dialogo politico in Venezuela finché il processo elettorale non sarà controllato in dettaglio, in presenza di osservatori internazionali fidati.

“Il regime ha scelto la strada della frode, la violenza, l’irregolarità, la manipolazione, la parzialità, la corruzione, la truffa, l’estorsione, la coazione e il ricatto per pervertire e ignorare la volontà del nostro popolo”, si legge in un comunicato diffuso dal Mud. Nel documento, la coalizione antichavista elenca dieci modi diversi in cui il governo di Maduro ha influenzato irregolarmente le elezioni di domenica, dallo spostamento di decine di seggi 48 prima del voto - che ha compromesso la partecipazione di 700 cittadini - all’opacità dei risultati diffusi dal Consiglio Nazionale Elettorale (Cne), che contrastano fortemente con tutti i sondaggi pre-elettorali e i dati raccolti dai suoi osservatori. Il Mud ha chiesto ai suoi simpatizzanti di mobilitarsi per appoggiare la sua richiesta di un auditing completo del processo elettorale, e alla Comunità internazionale di mantenere la sua pressione, anche attraverso l’uso di sanzioni, contro il governo di Maduro. E le prime reazionei non sono tardate ad arrivare.

Il presidente della Colombia, Juan Manuel Santos, ha detto che l’unica strada per Caracas è quella di convocare elezioni generali, ma con autorità elettorali indipendenti. “Dopo il non riconoscimento dei risultati elettorali in Venezuela, la soluzione è: elezioni generali, con monitoraggio internazionale e un Cne indipendente”, ha scritto Santos su Twitter. L’Unione europea, dal canto suo, crede che il Consiglio Nazionale Elettorale (Cne) venezuelano debba “dimostrare la trasparenza del processo elettorale” nelle regionali svoltesi domenica scorsa. Lo ha detto ieri Catherine Ray, portavoce della Commissione Ue, sottolineando che “la revisione completa dei risultati delle regionali non è ancora disponibile” e dunque il Cne dovrebbe “pubblicare tutti i dati relativi alla votazione, così come la loro tabulazione”. Ray ha ribadito che la posizione comune dei Paesi europei riguardo alla crisi in Venezuela resta quella di invitare “tutte le parti in causa ad unirsi per avviare un dialogo credibile e costruttivo, per affrontare le necessità pressanti della popolazione”. Il Cne ha attribuito al partito di governo venezuelano la vittoria in 17 dei 23 Stati nei quali si eleggeva un governatore, in chiaro contrasto con i sondaggi elettorali, che indicavano invece un’ampia vittoria dell’opposizione.

Aggiornato il 18 ottobre 2017 alle ore 11:46