Il candidato governatore dell’opposizione venezuelana nello Stato di Bolivar, Andrés Velazquez, ha convocato i suoi sostenitori a scendere in piazza per “difendere la nostra vittoria”, e ha denunciato una “megatruffa” nello scrutinio delle elezioni regionali svoltesi nel Paese. Attraverso una serie di messaggi su Twitter, Velazquez ha chiesto ai cittadini dello Stato - l’unico per il quale il Consiglio Nazionale Elettorale (Cne) non ha annunciato ancora un risultato irreversibile - che si concentrino davanti alla sede del Cne nella Capitale, Ciudad Bolivar, “finché non siano chiari i risultati” e per “difendere la decisione del popolo”. La coalizione antichavista del Tavolo dell’Unità Democratica (Mud) non ha riconosciuto i risultati ufficiali diffusi dal Cne, che ha aggiudicato la vittoria ai candidati oppositori in 17 dei 23 Stati in cui è diviso il Venezuela, in contrasto con tutti i sondaggi pre-elettorali e con le cifre extra-ufficiali di cui dispongono i suoi dirigenti.
Intanto il ministro degli Esteri spagnolo, Alfonso Dastis, ha dichiarato che le elezioni “non cambieranno la linea di azione” - già concordata con i suoi colleghi dell’Unione europea sul Paese latinoamericano - che prevede “sanzioni selettive” e “misure per favorire un dialogo fra governo e opposizione”. Al termine del Consiglio europeo che si è tenuto a Lussemburgo, Dastis ha riferito che durante l’incontro l’Alto Commissario Ue per gli Affari esteri, Federica Mogherini, “ha detto che i risultati (delle elezioni venezuelane) risultano sorprendenti, per cui bisogna indagare per vedere cosa è successo veramente”.
I risultati ufficiali del voto di domenica, diffusi dal Consiglio Nazionale Elettorale (Cna) hanno attribuito la vittoria alle forze pro-governative in 17 dei 23 Stati del Venezuela, e 5 all’opposizione, in contrasto con i sondaggi che prevedevano un risultato simile, ma al rovescio, con una forte vittoria dell’antichavismo nelle urne.
Aggiornato il 17 ottobre 2017 alle ore 10:28
