Catalogna, la Corte Costituzionale vieta la seduta del lunedì

venerdì 6 ottobre 2017


La Corte costituzionale spagnola ha decretato la sospensione precauzionale della sessione del parlamento catalano prevista per lunedì, durante la quale il presidente Carles Puigdemont deve intervenire sul referendum del primo ottobre e che potrebbe portare all’adozione di una dichiarazione di indipendenza. La consulta di Madrid ha accolto in poche ore il ricorso presentato ieri mattina contro la convocazione della riunione dal partito socialista catalano (Psc) referente in Catalogna del Psoe spagnolo. Non è chiaro al momento quale sarà la decisione dell’assemblea catalana nella quale gli indipendentisti hanno la maggioranza assoluta e che in una normativa approvata in settembre, pure bocciata dalla corte costituzionale di Madrid, ha deciso che se il “si” vinceva al referendum sarebbe entrata in vigore una legge di transizione di valore superiore ai pronunciamenti di qualsiasi corte spagnola.

Il premier spagnolo Mariano Rajoy aveva chiesto al presidente catalano Carles Puigdmeont di “tornare alla legalità” e rinunciare “con i tempi più rapidi possibili” al progetto di una Dichiarazione Unilaterale di Indipendenza (Dui) per evitare “mali maggiori”. “Il re ha fatto un errore storico che comprometterà il suo futuro politico. Non ha parlato con nessuna forza politica fondamentale, non ha parlato con i baschi, non ha parlato con noi. Ha fatto una dichiarazione in cui ha rotto la neutralità, ha fatto il discorso del governo. Un re che è un re del governo e non è il capo dello stato di tutti i cittadini è un re che ha problemi di legittimità. Quello che ha fatto è stato molto irresponsabile”, aveva dichiarato Pablo Iglesias, leader di Podemos. Il re doveva “rispettare tutti i catalani” ha invece deciso solo di sostenere le tesi di Madrid e quindi “ha deluso tante persone” che spesso sono state al suo fianco. Così il presidente catalano Carles Puigdemont.


di Redazione