Strage a Las Vegas, Polizia: “Il killer ha sparato per 11 minuti”

Stephen Paddock, l’autore della strage di Las Vegas, ha sparato per almeno 9-11 minuti dopo la prima chiamata al 911, il 112 americano. Lo ha detto il vicesceriffo Kevin McMahill in una conferenza stampa, precisando che la prima telefonata alla polizia è arrivata alle 22.08 di domenica sera, ora locale. Le autorità hanno inoltre diffuso il video della telecamera in dotazione a un agente che mostra il caos nei primi momenti della sparatoria. “Ci stanno sparando addosso”, gridano alcune persone. “Andate via!”, urla il poliziotto, mentre in sottofondo si sentono gli spari. Intanto Marilou Danley, la compagna del killer, è rientrata negli Stati Uniti dalle Filippine dove si trovava al momento della strage. Ad accoglierla al Los Angeles International Airport gli agenti della Fbi che la starebbero già interrogando. In particolare nel mirino ci sarebbero le transazioni finanziarie di Stephen Paddock, con i federali che hanno parlato di un bonifico per migliaia di dollari eseguiti dal killer proprio verso le Filippine. Anche se ancora non si conosce il beneficiario.

È naturalmente partito il braccio di ferro in Usa tra democratici e repubblicani, come dopo ogni strage di massa, sull’opportunità di un giro di vite contro le armi facili. Un tema già diventato materia di campagna elettorale per il voto di midterm del 2018, come lo sarà poi per le presidenziali del 2020. “Parleremo di legge sulle armi più avanti”, ha detto Donald Trump, lasciando un apparente spiraglio per il futuro ma confermando di fatto la linea dettata dalla Casa Bianca dopo il massacro di Las Vegas: “Ora non è tempo di dibattiti politici”. Trump ha poi liquidato l’assalitore come una persona “molto malata, un demente”. Appare comunque difficile che il presidente possa fare concessioni ai danni della Nra, la lobby delle armi in prima fila nella sua nella corsa alla Casa Bianca. “Impossibile: sarebbe la fine di tutto”, assicura il suo ex chief strategist Steve Bannon, secondo cui la sua base elettorale reagirebbe malissimo. Se anche volesse, comunque, glielo impedirebbero i repubblicani, che controllano il Congresso. Lo ha fatto capire lo speaker della Camera Paul Ryan, che ha rilanciato l’appello all’unità e alla preghiera, ma non ha proposto alcuna nuova legge più restrittiva sulle armi.

Aggiornato il 05 ottobre 2017 alle ore 08:58