Strage a Las Vegas: 58 morti, l’Isis rivendica

martedì 3 ottobre 2017


Strage ad un concerto country a Las Vegas: almeno 58 morti e 515 feriti. A sparare un uomo, Stephen Paddock, che si è ucciso prima dell’arrivo della polizia: il killer ha aperto il fuoco dal 32mo piano dell’hotel Mandalay Bay verso la folla che assisteva a uno show per il festival “Route 91 Harvest”, nelle immediate adiacenze. Testimoni hanno detto di aver visto i bagliori degli spari. Fra i morti ci sono due agenti di polizia fuori servizio: erano tra il pubblico ad assistere al concerto. La polizia di Las Vegas aveva detto che sembrava “più un’azione di un lupo solitario’’ escludendo un atto di terrorismo. Ma l’Isis ha rivendicato con un comunicato sul web la strage, ha reso noto il Site, il sito che monitora le attività jihadiste sul web. “L’esecutore dell’attacco a Las Vegas è un soldato dell’Isis - si legge nella rivendicazione dello Stato islamico - Ha eseguito l’operazione in risposta all’appello a prendere di mira i Paesi della coalizione”. Fonti dell’amministrazione statunitense hanno detto che “non c’e’ alcun segnale che indichi un legame del killer di Las Vegas con gruppi del terrorismo internazionale”.

Stephen Paddock, 64 anni, si sarebbe convertito all’Islam mesi fa, dice un secondo comunicato dell’Isis, trasmesso da Amaq, l’agenzia dello Stato islamico. Secondo quanto riportano alcuni media il nome di Stephen Paddock, dopo essersi convertito all’Islam, era diventato Samir Al-Hajib. Ma al momento non vi sono conferme ufficiali. L’uomo era di Mesquite, in Nevada, e il suo indirizzo e’ lo stesso di Mary Lou Danley, la donna asiatica rintracciata e che avrebbe legami con lui. E proprio il killer potrebbe essersi tolto la vita prima che la polizia facesse irruzione, ha spiegato lo sceriffo Joseph Lombardo. “Crediamo che si sia ucciso prima del nostro arrivo”, ha detto Lombardo. Nella stanza di albergo dell’aggressore, riferisce la polizia, sono state trovate almeno otto pistole e una decina di fucili. Non aveva alcuna affiliazione politica o religiosa e “non c’era alcuna indicazione che potesse fare una cosa del genere”. “Era uno normale. Qualcosa deve essere successo, deve aver perso la testa, siamo scioccati”, aveva raccontato in un’intervista al Daily Mail Eric Paddock, il fratello dell’autore della strage di Las Vegas. I due fratelli non si sentivano spesso. La polizia non ha al momento alcuna informazione sul movente della sparatoria. L’aggressore non aveva precedenti, a parte alcune violazioni stradali minori e una causa intentata ad un casinò nel 2014.

“Cari americani, oggi è un giorno di shock e dolore per il nostro Paese”: ha detto il presidente americano Donald Trump. “Un atto di pura malvagità”. È stata una reazione “miracolosa” quella della Polizia al massacro di Las Vegas, che ha salvato vite, ha proseguito Trump. Il presidente americano ha poi lanciato un appello per “l’unita’ e la pace nel Paese”. Trump, nel suo discorso alla nazione dopo il massacro di Las Vegas, non ha fatto riferimento a legami terroristici, nonostante la presunta rivendicazione dell’Isis.


di Redazione