Iran, “testato un nuovo missile balistico”

La risposta dell’Iran a Donald Trump non si è fatta attendere. È arrivata, in forma di nuovo missile a lunga gittata, appena cinque giorni dopo le parole di fuoco contro Teheran pronunciate dal presidente americano all’Assemblea generale dell’Onu. Il nuovo missile balistico “Khorramshahr” era sfilato a Teheran, presentato per la prima volta alla presenza del presidente iraniano, Hassan Rohani, e di tutti i vertici del Paese in occasione della parata militare davanti al mausoleo di Khomeini per il 37° anniversario della guerra Iran-Iraq, conosciuta come ricorrenza della “Sacra difesa”. Appena qualche ora dopo, per completare il messaggio, il “Khorramshahr” è stato lanciato. Anzi, come hanno riferito i vertici del Corpo dei guardiani della Rivoluzione islamica (Irgc) che ne hanno la dotazione, è stato “testato con successo”. E il “Khorramshahr” non è un’arma qualunque, trattandosi di un missile che può essere armato con testate multiple e, soprattutto, che vanta un raggio di azione di 2.000 chilometri.

Una chiara sfida a Trump, dunque, se si pensa che si tratta del terzo tipo di missile iraniano con una gittata di 2.000 km, che va ad aggiungersi ai temibili “Qadr-F” e “Sejjil”. Ma rispetto agli altri due missili a lunga gittata - come ha sottolineato il comandante delle Forze aerospaziali dell’Irgc, generale Amir Ali Hajizadeh - il “Khorramshahr” ha dimensioni più contenute e caratteristiche tattiche molto più spiccate. Per rendere ancor più netta la risposta al presidente americano, in corrispondenza del test del nuovo missile è partita anche la mobilitazione delle truppe di terra, con artiglieria e mezzi aerei. Una grande esercitazione dell’Irgc, denominata in codice “Moharram” in onore del mese del lutto appena cominciato per la ricorrenza del martirio dell’Imam Hussein, è infatti cominciata questa mattina nelle aree nord-occidentali del Paese.

“Durante i due giorni di combattimenti simulati - ha riferito il comandante delle Forze di terra dei Pasdaran, generale Mohammad Pakpour -, le élite corazzate, aeree, artiglierie, commando e droni di ultima generazione mostreranno la preparazione e la potenza delle Forze terrestri dell’Irgc per salvaguardare e proteggere i confini dell’Iran islamico”. E mentre si attende ancora da Trump l’esito del sibillino “ho deciso”, pronunciato dal presidente in merito all’accordo sul nucleare con l’Iran, da Teheran arrivano anche le parole nette del ministro della Difesa, generale Amir Hatami: “l’Iran non cercherà il permesso di nessun Paese per produrre missili di vario tipo e armi di difesa terrestre, navale e aerea”. E ancora Hatami: “finché la retorica di alcuni costituirà una minaccia, il rafforzamento del potere di difesa dell’Iran proseguirà”.

Aggiornato il 25 settembre 2017 alle ore 11:53