La California sfida Trump e diventa “Stato santuario”

lunedì 18 settembre 2017


Dopo le “città santuario”, cui l’amministrazione Trump ha minacciato di sospendere i fondi federali, arrivano anche gli “Stati santuario” a protezione degli immigrati illegali. A dettare la linea contro il tycoon e il suo giro di vite per espellere gli irregolari è la California, lo Stato più ricco e popoloso degli Usa. E probabilmente pure quello col maggior numero di immigrati illegali, 2,3 milioni: una fetta cospicua dell’economia e dell’occupazione, senza contare, anche sul piano elettorale, che quasi il 40% sono ispanici, prevalentemente messicani. Sabato il parlamento locale, controllato dai democratici, ha approvato una legge (Sb-54) che limita fortemente la collaborazione tra le forze dell’ordine locali e la polizia federale che si occupa di immigrazione.

Subito è montata l’ira degli sceriffi californiani e delle autorità federali, secondo cui la legge antepone la politica alla sicurezza pubblica mettendo a rischio le comunità. Sulla stessa linea i repubblicani. Ma il governatore Jerry Brown, indicato da alcuni tra i papabili dem per la corsa alla presidenza nel 2020, intende firmare il provvedimento dopo l’introduzione di alcune modifiche che consentono la cooperazione con gli agenti federali in alcuni casi, almeno 800 reati considerati gravi. Per le violazioni minori scatta invece la tutela. I poliziotti locali non potranno inoltre fare le veci degli agenti per l’immigrazione o arrestare persone sulla base di un mandato amministrativo legato allo status migratorio. Il Congresso locale ha approvato anche finanziamenti per l’assistenza legale e le borse di studio universitarie per gli immigrati che vivono illegalmente negli Usa e ha reso più difficile per imprenditori e agenzie governative rivelare lo status migratorio delle persone. “La legge impedirà alla polizia locale di diventare una ruota dell’ingranaggio della macchina delle espulsioni di Trump”, ha osservato il presidente pro tempore del Senato californiano Kevin de Leon. Una legge, però, a cui sceriffi e agenti per l’immigrazione restano fermamente contrari.


di Redazione