Corea del Nord, gli Usa all’Onu: “Quando è troppo è troppo”

Quello effettuato dalla Corea del Nord “è il test nucleare più potente mai realizzato”: lo ha detto il sottosegretario generale alle Nazioni Unite Jeffrey Feltman durante la riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu, che ha sottolineato “le gravi violazioni” delle risoluzioni Onu e dei trattati internazionali da parte del regime di Pyongang. “Enough is enough”, quando è troppo è troppo: così l’ambasciatrice statunitense all’Onu Nikki Haley, nel corso della riunione del Consiglio di sicurezza, ha chiesto di prendere “le più forti misure possibili contro il regime di Pyongayang”. Criticando l’azione spesso “troppo lenta e debole” della comunità internazionale.

I leader del G7 hanno condannato “nei termini più forti” il nuovo “irresponsabile” il test nucleare in una dichiarazione che porta la firma di Paolo Gentiloni, Justin Trudeau, Emmanuel Macron, Angela Merkel, Shinzō Abe, Theresa May, Donald Trump, Jean-Claude Juncker e Donald Tusk. “La Corea del Nord deve immediatamente” abbandonare “tutti i programmi nucleari e i programmi di missili balistici in una maniera che sia completa, verificabile e irreversibile”. “Siamo pronti - si legge ancora nella nota - a rafforzare ancora le misure che puntano a raggiungere” l’obiettivo di fermare i test nucleari della Corea del Nord e “richiamiamo con forza il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ad assumersi le sue responsabilità e lavorare per l’adozione di una nuova ed efficace risoluzione che includa misure più forti”.

Nella mattinata di ieri, intanto, la Corea del Sud ha registrato “segnali” relativi alla preparazione di un nuovo lancio di missile balistico da parte della Corea del Nord. L’intelligence di Seul ha individuato il 9 settembre, anniversario della fondazione dello Stato, e il 10 ottobre, giorno della nascita del Partito dei Lavoratori, come date sensibili. In un’audizione parlamentare, il National Intelligence Service (Nis) ha aggiunto che le analisi su due dei quattro tunnel del sito atomico di Punggye-ri mostrano “che una detonazione è sempre possibile”.

Intanto le forze armate sudcoreane hanno condotto un’esercitazione simulando un attacco contro un sito nucleare nordcoreano, con l’utilizzo di caccia F15 e di un missile balistico. Nell’esercitazione è stato utilizzato il missile Hyunmoo-2A e missili a lungo raggio aria-terra, che secondo il comunicato dello stato maggiore interarmi “hanno tutti accuratamente raggiunto i loro obiettivi”. Gli obiettivi simulati erano stati individuati nel Mar del Giappone alla stessa distanza del sito per i test nucleari nordcoreano di Punggye-ri.

 

 

Aggiornato il 05 settembre 2017 alle ore 08:46