Trump in Polonia, faccia a faccia con Putin

Necessità e rischio, tra pragmatismo e diplomazia. Le ore che separano dal primo faccia a faccia fra Trump e Putin sono scandite da timori e aspettative altissime, a partire dalla Casa Bianca dove si segnala (fonte New York Times) un certo nervosismo in vista dell’incontro fissato per venerdì pomeriggio. E se il “passaggio” da colloquio informale a vero e proprio bilaterale formalizzato nelle scorse ore può rassicurare chi punta ad una maggiore “struttura” per contenere il livello di imprevedibilità, a Washington si insiste: non ci si aspetti troppo.

Il Cremlino da parte sua caratterizza l’incontro come la possibilità di dare il via ad un dialogo di lavoro vitale per il mondo intero. Il presidente Donald Trump arriva intanto in Polonia dove si prevede un’accoglienza calorosa. La prima tappa del suo secondo viaggio europeo, post G7 e post vertice Nato che ha marcato l’esordio di Trump presidente presso gli alleati lo scorso maggio. Con la scelta di atterrare a Varsavia Trump manda quindi un segnale chiaro, ricorda da dove viene la spinta politica che lo ha portato alla Casa Bianca, ne sottolinea il vigore anche in Europa.

In Germania vedrà poi diversi leader, tra cui Angela Merkel che fa gli onori di casa al G20 di Amburgo, ed è forse quello con il cancelliere tedesco il momento diplomaticamente più teso per la delegazione americana, con tutti i nodi del rapporto commerciale tra Usa a guida Trump ed Europa che restano sulla sfondo, mentre l’Ue accelera e rilancia un’intesa con il Giappone mettendo sul piatto un nuovo accordo di libero scambio proprio alla vigilia del G20. Intanto l’Air Force One decolla da Washington all’apice di un’escalation di tensione dopo l’ultimo lancio missilistico di Pyongyang: ore convulse nel bel mezzo dei festeggiamenti per il 4 luglio in cui da una parte il presidente Usa ha ribadito che davanti all’acuirsi della crisi è pronto ad agire anche da solo, dall’altra l’America preme sulla comunità internazionale, chiedendo una riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza Onu e sottolineando - via segretario di Stato Rex Tillerson - che “una minaccia globale richiede una risposta globale”.

Poi però Trump sbotta e dopo mesi di “entusiasmo” per il rapporto impostato con Xi Jinping, su Twitter ammonisce: “Il commercio tra la Cina e la Corea del Nord è cresciuto di quasi il 40% nel primo trimestre. E questo è quanto riguardo a una collaborazione della Cina con noi - ma dovevamo fare un tentativo!”, questo prima di vedere Xi a margine del G20. E di Corea del Nord potrebbe dover parlare anche con Putin, sebbene l’indicazione dei giorni scorsi fosse di particolare attenzione ai dossier Siria e Ucraina. Non sono però tanto i singoli argomenti al centro del colloqui su cui gli occhi restano puntati, quanto la dinamica stessa del primo incontro. Perché Trump ha detto - promesso anzi - che lui il rapporto con la Russia e con Putin lo vuole cambiare, “se si può migliorare è meglio per tutti”. Considerati i precedenti, l’attenzione è altissima.

Aggiornato il 06 luglio 2017 alle ore 09:03