Venezuela, attacco in elicottero alla Corte Suprema

Tensione alle stelle a Caracas dove nella notte un agente di polizia a bordo di un elicottero ha attaccato il ministero dell’Interno e la Corte suprema bersagliandoli con colpi di arma da fuoco e granate. Nessuno è rimasto ferito, ma l’assalto ha segnato una drammatica escalation nella già caotica situazione venezuelana. L’autore dell’attacco - Oscar Perez, 36 anni, ancora alla macchia - con un video su Instagram ha rivendicato l’azione ed ha chiamato i venezuelani a ribellarsi al presidente Nicolas Maduro. Ha detto di parlare a nome di una coalizione di militari e civili senza un particolare colore politico, dei “nazionalisti” contro la tirannia. E si cerca ora di capire se l’attacco sia stato un tentativo reale di rovesciare il governo o, come ha detto un ex ministro chiamato in causa come complice, “uno spettacolo da quattro soldi” dal quale può trarre giovamento solo Maduro.

Il presidente ha messo in stato di allerta l’intero apparato militare definendo l’azione “un attacco terroristico”, ma del poliziotto autore del “raid” non c’è alcuna traccia al momento. Personaggio piuttosto colorito, stando ai suoi account social, con 16 anni di servizio alle spalle, Perez era a capo delle operazioni aeree della Brigata di Azioni Speciali (Bae) della polizia scientifica, un ruolo che aveva interpretato anche al cinema, nel film “Muerte Suspendida” (Morte sospesa) uscito nelle sale venezuelane due anni fa.

Nel video pubblicato su Instagram, il poliziotto ribelle ha detto di rappresentare “un’alleanza di funzionari militari, poliziotti e civili, alla ricerca di un equilibrio e contro questo governo transitorio e criminale”, sottolineando di “non appartenere a nessuna tendenza politica o di partito: siamo nazionalisti, patrioti ed istituzionalisti”. Secondo il governo venezuelano, invece, “l’atto terrorista” di ieri fa parte di una “offensiva insurrezionale della destra estremista”, organizzato in combutta con i servizi segreti americani e con la complicità di Miguel Rodriguez Torres, ex militare ed ex ministro degli Interni e della Giustizia di Nicolas Maduro, che lo ha denunciato come un agente della Cia.

Rodriguez Torres - uno dei principali dirigenti chavisti che ha espresso pubblicamente la sua opposizione all’Assemblea Costituente lanciata da Maduro - ha respinto queste accuse, definendo “un falso grossolano” un presunto documento della Dea (agenzia antidroga Usa) esibito dalla stampa pro governativa nel quale è descritto come un informatore. Torres ha detto “di non essere convinto” dell’attacco: “Uno spettacolo da quattro soldi. Chi ci guadagna? Solo Nicolas, per due ragioni: dare credibilità ai suoi discorsi sul colpo di stato ed accusare me”. Secondo Maduro, Perez era stato il pilota di Rodriguez Torres quando era a capo dell’intelligence civile, durante la presidenza di Hugo Chavez, ma il dirigente ha smentito anche questo, sottolineando di non aver mai viaggiato a bordo di velivoli della polizia scientifica.

Aggiornato il 29 giugno 2017 alle ore 12:57