Francia: in Parlamento l’esercito dei novizi

martedì 20 giugno 2017


Tre quarti di loro non ha mai messo piede in Parlamento. All’indomani del voto la Francia si risveglia con un paesaggio politico stravolto dal trionfo dell’alleanza europeista République en Marche/MoDem. Uno scenario impensabile fino a poco fa che spalanca le porte dell’Assemblée Nationale a un esercito di giovani, spesso novizi della politica, oltre che a un numero record di 223 deputate donne. Riusciranno a tener testa a professionisti della politica come Marine Le Pen (Front National) o Jean-Luc Mélenchon?

A soli 24 anni, Typhanie Degois, è forse quella che meglio incarna l’onda di rinnovamento della nuova ‘Repubblica macronista’. Iscritta a un master in diritto a Parigi, la beniamina di En Marche! si appresta a conservare il tesserino di studentessa accanto a quello parlamentare. In Savoia ha stracciato il rivale dei Républicains, Dominique Dord, 57 anni, sindaco di Aix-Les-Bains con 20 anni di esperienza parlamentare. “Sì, mi sento capace - assicura all’indomani della vittoria - Ci metteremo tutti al lavoro, è fondamentale che la società civile, i lavoratori, possano entrare in Assemblea”. Quanto all’esame di avvocato lo ha solo rimandato.

Non ce l’ha fatta, invece, l’altra Typhanie, la figliastra di Macron nonché figlia della Première dame Brigitte, sconfitta al ballottaggio nel Pas-de-Calais. Typhanie Auzière era candidata per la République en Marche come deputata supplente al fianco del titolare, Thibault Guilly, che ha raccolto solamente il 47,81% delle preferenze, perdendo contro il repubblicano Daniel Fasquelle, al 52,19%. Passano invece la “marcheuse” giurista ventiseienne Bénédicte Peyrol e Sandrine Le Feur, allevatrice bio della stessa età eletta in Bretagna.

Nella galassia macronista i profili sono tra i più svariati. Si va dalla produttrice cinematografica all’ex campionessa di pallamano, dall’ingegnere aeronautico alla proprietaria di una boutique di lingerie, fino all’insegnante in un liceo francese di Palma De Maiorca (Spagna). Tra i volti nuovi anche il quarantunenne Christophe Arend che ha sconfitto il numero due del Front National (e teorico della linea anti-euro), Florian Philippot, in Mosella. Molti provengono dalla società civile, ma anche dal mondo delle aziende e delle “start-up” - pallino del presidente - come l’imprenditore autodidatta Patrice Perrot. Ma ci sono anche studiosi e intellettuali come l’accademico appassionato di storia medievale, Philippe Huppé.

Nell’anno zero della Francia sono appena 140 i deputati riconfermati. Agli uscieri e ai giornalisti parlamentari tocca ora un rapido aggiornamento per riconoscere nomi e volti della nuova guardia. Il più giovane dell’emiciclo, però, è del Front National. Si chiama Ludovic Pajot, ha 23 anni, ed è stato eletto nel Pas-de-Calais. L’assemblea è ringiovanita di cinque anni, con un età media per deputato di 48 anni e 8 mesi. A spalleggiare i novizi saranno figure di maggior rilievo, come il matematico europeista Cedric Villani o l’ex capo dei reparti speciali della polizia (Raid), Jean-Michel Fauvergue. Per l’intera settimana i neo-deputati hanno appuntamento al Palais Bourbon per ritirare il kit (una sciarpa tricolore, il regolamento dell’Assemblea, una coccarda) e sbrigare formalità amministrative. Sabato e domenica si terrà invece il mega-seminario di formazione per i 350 della maggioranza. In quell’occasione, En Marche illustrerà ai suoi il calendario delle riforme, a cominciare da quella del lavoro, e il modo in cui si articoleranno i rapporti con il governo, il partito, il gruppo parlamentare.


di Redazione