Brexit: la Ue pubblica il suo “position paper” sul negoziato

La Commissione europea ha inviato al governo britannico e pubblicato sul proprio sito il suo "position paper' che definisce le linee negoziali europee sull'accordo finanziario e sui diritti dei cittadini, le prime due priorità Ue nel negoziato per la Brexit. Per quanto riguarda il "conto" che Londra è chiamata a pagare, nelle 11 pagine del documento non è indicata una cifra finale, ma è specificato che l'accordo "dovrebbe essere basato sul principio che il Regno Unito deve onorare la sua quota del finanziamento degli obblighi sottoscritti in qualità di membro dell'Unione" relativi al bilancio pluriennale 2014-2020, ma anche quanto dovrà in futuro per "pensioni e altri benefici degli impiegati". Inoltre è specificato che Londra dovrà sostenere il totale delle spese per il trasloco delle agenzie europee che attualmente ospita. E che dovrà onorare integralmente, tra l'altro, gli impegni al Fondo europeo per lo sviluppo, al fondo per i rifugiati in Turchia, ma anche quelle per gli insegnanti di lingua inglese nelle scuole europee che non sono ascritti al bilancio Ue.

Nell'allegato al documento sono elencate 74 fra istituzioni e organi consultivi della Ue, agenzie esecutive, agenzie decentralizzate, joint venture (tra cui molte quelle di ricerca), fondi (incluso l'Efsi per gli investimenti), trust fund (come quello per l'Africa) ed "altri organi" europei (come la Bce, la Bei o l'Eda) verso i quali la Gran Bretagna dovrà regolare e liquidare i suoi impegni. Per quanto riguarda i diritti dei cittadini è specificato che devono essere garantiti "gli stessi livelli di protezione garantiti ai cittadini dei 27 in Gran Bretagna e ai cittadini britannici nei 27 paesi Ue esistenti alla data del ritiro, incluso il diritto di acquisire la residenza permanente dopo cinque anni di residenza legale di cinque anni". Ma è anche specificato che tali diritti dovranno essere "garantiti a vita", che sono trasferibili ai familiari e che il periodo di cinque anni di residenza devono poter essere completati anche dopo la data di uscita della Gran Bretagna. Dovranno restare inoltre invariati i diritti al lavoro e ai trattamenti pensionistici, compresa la loro esportabilità. Inoltre viene fissato e rinforzato il ruolo della Corte europea di Giustizia, in cui viene chiesto che venga stabilito un "meccanismo analogo all'art. 267 del Tfeu (trattato sul funzionamento della Ue) per il riferimento preliminare da parte delle Corti britanniche alla Corte di Giustizia dell'Unione europea".

Aggiornato il 13 giugno 2017 alle ore 13:23