Wall Street, un altro schiaffo a Obama dal Congresso repubblicano

La Camera americana a maggioranza repubblicana ha approvato un provvedimento che abolisce alcune delle misure chiave della Dodd-Frank per la banche dopo la crisi del 2008. Si tratta di un nuovo duro colpo alle politiche dell'era Obama, dopo che solo poche settimane fa la Camera ha abolito l'Obamacare. Anche se per tutti e due i provvedimenti la strada in Senato è in salita, il messaggio inviato è chiaro: l'amministrazione Trump e i repubblicani intendono portare avanti la loro agenda e rispettare le promesse elettorali spazzando via le riforme dei democratici.

Soddisfatto il presidente americano Donald Trump: "Complimenti ai repubblicani sul voto di successo alla Camera per respingere alcune delle misure chiave della Dodd-Frank. Crescita!". Secondo le stime del Congressional Budget Office, il Financial Choice Act avrà un impatto positivo sul deficit federale, riducendolo di 24,1 miliardi di dollari in dieci anni. Ma c'è grande incertezza sulle stime perché è difficile prevedere quando una banca "importante a livello di sistema" potrebbe fallire.

Fra le maggiori novità introdotte dal provvedimento c'è il processo di bancarotta per le banche in fallimento, e non più come previsto finora un processo di liquidazione ordinata. Viene depotenziato il Financial Stability Oversight Council, l'organismo guidato dal segretario al Tesoro Steven Mnuchin, che non avrà più il potere di bollare società finanziarie che non sono banche come "too big to fail" e sottoporle quindi a controlli più stringenti. Ma la rivoluzione riguarda soprattutto il Consumer Financial Protection Bureau, che ha inasprito le norme sui mutui e sui prestiti. L'agenzia non potrà più scrivere norme per le finanziarie senza avere l'approvazione del Congresso. E perderà la propria indipendenza, con il direttore che sarà al servizio del presidente. Il provvedimento è stato approvato dalla Camera solo con i voti repubblicani. La battaglia in Senato si prevede molto più dura, con i repubblicani che hanno una maggioranza più esigua.

Aggiornato il 10 giugno 2017 alle ore 13:34