Onu: gli Usa minacciano il ritiro dal Consiglio per i diritti umani

L'ambasciatrice americana all'Onu, Nikki Haley, ha minacciato oggi il ritiro degli Usa dal Consiglio per i Diritti Umani. In un discorso all'Onu di Ginevra, l'ex governatore della South Carolina ha annunciato che l'America "non resterà zitta" mentre questo organismo "continua a danneggiare la causa dei diritti umani nel mondo.

La Haley è stata la prima ambasciatrice Usa all'Onu a parlare a Ginevra ai 47 membri del Consiglio che opera al Palais des Nations nell'ambito dell'Ufficio dell'Alto Commissario per I Diritti Umani e ha criticato l'organismo per la presenza al suo interno di paesi che violano i diritti umani e per i regolari attacchi nei confronti di Israele.

L'inviata di Trump ha lanciato un ultimatum: se le cose non cambiano il Consiglio dovrà fare a meno degli Usa. Una decisione potrebbe essere presa da Dipartimento di Stato e Casa Bianca dopo la conclusione dell'attuale sessione il 23 giugno e farebbe seguito ad altre prese di distanza degli Usa dal sistema Onu dopo il taglio dei fondi al Fondo per la popolazione e allo strappo sull'Accordo di Parigi sul clima. "È difficile accettare che questo Consiglio non abbia mai considerato una risoluzione sul Venezuela e invece ne adottate cinque, molto parziali in marzo contro un unico paese, Israele", ha detto l'ambasciatrice che più tardi, parlando al Graduate Institute of Geneva, elencando una serie di riforme "indispensabili": tra queste la revisione dei meccanismi di voto per evitare che "grandi violatori" dei diritti umani - lei ha citato Cuba e Venezuela, ma altri che hanno fatto parte del Consiglio includono Russia, Cina Egitto e Arabia Saudita - possano essere eletti.

Aggiornato il 07 giugno 2017 alle ore 15:15