Macron verso la maggioranza in Parlamento

A meno di una settimana dal primo turno delle elezioni legislative previste per l'11 e il 18 giugno, Emmanuel Macron sembra avviarsi verso un successo annunciato. Una condizione che lo stesso neopresidente aveva dichiarato fondamentale per procedere con il suo ambizioso piano di riforme. Con oltre il 30% delle intenzioni di voto, la République en Marche, il movimento nato da En Marche! per queste elezioni, dovrebbe consegnare a Macron la maggioranza in parlamento necessaria per attuare le riforme promesse.

I sondaggi degli ultimi giorni mostrano poche variazioni e sono, anzi, confermati oggi dai primi scrutini del voto avvenuto nel fine settimana nelle circoscrizioni francesi all'estero, che dalle stime diffuse nel pomeriggio vedrebbero ben 8 candidati macroniani in testa su 11. I francesi in Italia hanno dato al capo dell'Eliseo una maggioranza molto ampia. Le accuse piovute in questi ultimi giorni sull'esecutivo non sembrano aver scalfito l'immagine del governo. Il primo è quello riguardante un presunto conflitto di interessi sulle passate attività di Richard Ferrand, Ministro della Coesione territoriale, che nel 2011, periodo in cui era a capo di una cassa mutua in Bretagna, avrebbe favorito la sua compagna su alcune transazioni immobiliari.

Per fare luce sulla questione, sollevata dal settimanale satirico Le Canard Enchainé, la scorsa settimana la procura di Brest ha deciso di aprire un'inchiesta preliminare, proprio nei giorni in cui il governo annunciava la riforma sulla "moralizzazione della vita pubblica". A questo si aggiunge poi la questione riguardante i presunti impieghi fittizi degli assistenti all'europarlamento che, insieme ad altri 18 deputati, ha visto coinvolta anche Marielle de Sarnez, ministro degli Affari europei. Mentre il partito dei Républicains fatica a trovare una leadership, i socialisti sono ormai scomparsi dai radar. Lo stesso Jean-Christophe Cambadélis, segretario del partito e candidato alla circoscrizione di Parigi, oggi ha ammesso di non essere riuscito a mantenere "l'unità" della sua famiglia politica.

Fase negativa anche per Jean-Luc Mélenchon, candidato per la France Insoumise nella quarta circoscrizione del Bouches-du-Rhone (sud), che non non rappresenta una minaccia concreta per En Marche! In crisi sembra anche Marine Le Pen. Citata ieri da Le Parisien, la madre Pierrette ha riconosciuto che in seguito alle ultime fatiche elettorali la figlia è "stremata". Candidata nell'11a circoscrizione del Pas-de-Calais (nord), la Le Pen deve far fronte ad alcuni problemi interni al partito, come l'abbandono dalla scena politica di sua nipote, Marion-Marechal, e le tensioni con il suo braccio destro, Florian Philippot.

Aggiornato il 06 giugno 2017 alle ore 17:40