Manchester canta il suo “no” al terrore

Misure di sicurezza ulteriormente rafforzate dopo l'attacco a Londra per il concerto #OneLoveManchester. Tra i primi a salire sul palco, i Take That. Poi è stata la volta di Pharrell Williams. Con lui Miley Cyrus ha cantato "Happy". Ad esibirsi è arrivata anche Ariana Grande.

Una festa a suon di note per dire no alla paura e no al terrorismo. Così doveva essere e così é stato, nonostante le ombre inevitabili del nuovo attacco contro la Gran Bretagna compiuto nel centro di Londra: bersaglio tanti giovani, in un caso come nell'altro. Quegli stessi giovani che tuttavia a Manchester non hanno voluto rinunciare al diritto di sorridere, di ballare, di unirsi in coro ai loro idoli - un'autentica parata di pop star planetarie - e sono accorsi alla fine a decine di migliaia, oltre 50.000, alla serata del "One Love Manchester". Il "live" di beneficenza, in una città e in un Paese blindati, si è svolto sotto una sorveglianza addirittura maniacale allo stadio di cricket dell'Old Trafford.

Sorrisi, abbracci, emozione e lacrime. Una festa, appunto, e un incoraggiamento a "superare i momenti difficili insieme", come ha detto in apertura il sindaco-governatore della città, Andy Burnham. Festa animata pure da altri grandi nomi del pop cari ai giovanissimi, da Justin Bieber, a Katy Parry, all'ex 'ragazza terribile' Miley Cyrus. E poi, fra i tanti, Coldplay, Take That, Pharrell Williams. Con un tocco di commozione in più quando il "veterano" Robbie Williams ha intonato un suo successo, "Strong", cambiandone il testo in onore di Manchester ("Manchester we're strong, we're strong"). O quando Marcus Mumford, frontman della band dei Mumford & Sons, ha aperto lo show con un sola frase: "Let's not be afraid". Un invito a se stesso e agli altri a non arrendersi alla paura.

Aggiornato il 05 giugno 2017 alle ore 15:35