Macron e l’état d’urgence

Si parla tanto di sovranismo e di sovranità, dopo un cinquantennio in cui, almeno in Italia, (ma non solo) ci si era illusi di poter chiudere la sovranità nello sgabuzzino delle anticaglie. Buona parte di tale convinzione era frutto della nota tesi di Fukuyama sulla “fine della storia”, alla quale si sarebbero accompagnate quelle delle più evidenti crisi e mutamenti storici: guerre, rivoluzioni, sovranità. La dialettica amico/nemico, nonché la sovranità che la presuppone, sarebbero state “assorbite” e rese inutili dalle operazioni di peacekiping e dal governement mondiale, come da dizionario del “politicamente corretto”. Che spesso tali operazioni comportassero bombardamenti e cannonate (diversamente delle retate di polizia) e che il governement spesso si traduca in sfruttamento delle popolazioni che hanno la fortuna di subirlo (come per i saccheggi ed altro), sono circostanze che non turbano le litanie degli officianti del pensiero unico. Tuttavia che la sovranità, nelle sue manifestazioni più tipiche e “naturali” (e demonizzate) faccia “capolino” nell’Europa comunitaria è manifesto quanto occultato.

È capitato, da ultimo, un anno e mezzo orsono in Francia. Appena dopo l’attentato del Bataclan, Hollande proclamava “L’État d’urgence”, una forma blanda di stato d’eccezione, subito “rinforzata” dal Parlamento con delle modifiche disposte da una legge votata pochi giorni dopo.

Dopo di ciò (e a parte altre misure per fronteggiare il terrorismo islamico) l’État d’urgence è stato prorogato più volte (di tre mesi in tre mesi). Attualmente scade nel luglio prossimo.

Secondo Carl Schmitt “sovrano è chi decide dello Stato d’eccezione”: la proclamazione di tale stato è una manifestazione, secondo il giurista tedesco, decisiva di sovranità. Perché prova che l’esigenza di protezione dell’esistenza comunitaria è il primo compito del potere politico, e che prevale sulla normativa vigente. Prova inoltre che la politica è al di sopra del diritto; e che è la decisione a sovrastare la norma.

Col dichiarare l’État d’urgence, peraltro aggravandone le disposizioni subito dopo, il presidente e il governo francese hanno confermato l’attualità, anche in tempi di buonismo imperante, della sovranità e della protezione della comunità come fine principale della politica (e dell’istituzione politica).

Ovviamente, per fare ciò, Hollande non ha chiesto il permesso alla Merkel o a Juncker: né questi hanno preteso di darlo. Così è confermato che la sovranità non è ubbia di Salvini o della Meloni (o della Le Pen o di Orban e così via), ma un potere che qualsiasi Stato, compresa la  borghesissima Repubblica francese ha il dovere di esercitare. E ciò corrobora quello che sappiamo tutti: che sovrani sono gli Stati e non l’Unione europea. Dirà qualcuno: che scoperta!

Ma spesso, a leggere la stampa, e a sentire la televisione, si sente sostenere che non è possibile uscire dall’Unione europea, o dall’Euro (e magari dalla Nato e giù, giù fino alla Federazione internazionale del ping-pong); invece essere sovrani significa sia cedere poteri che riacquisirli, l’uno e l’altro senza chiedere il permesso a nessuno. Ovvero si legge spesso che la sovranità è qualcosa di superato dalla storia, perché c’è un diritto e una giustizia che possono bastare ai bisogni pubblici; o che lo stato d’eccezione è una subdola astuzia fasciopopulista, e, continuando nell’affabulazione, che non esistono nemici e, quindi, la necessità di difendersi da essi.

Tutte cose che il governo socialista francese ha contribuito, con le sue decisioni, a sfatare. Nessuno è in grado di prevedere se Macron e il prossimo governo confermerà o meno l’“état d’urgence”: molto dipenderà dall’evolversi della situazione concreta , ossia dalla capacità di colpire del terrorismo islamista. Ma è certo che bisogna ringraziare il governo socialista, a prescindere da  altro, almeno per aver riaperto gli occhi offuscati da decenni di propaganda del pensiero debole e, in generale, buonipacifista. Che è il tipo di pensiero prediletto dai nemici della civiltà europea.

Aggiornato il 16 maggio 2017 alle ore 11:35