Usa, il nuovo missile anti-missile

Il Pentagono ha annunciato che la Marina militare americana ha testato con successo un nuovo missile anti-balistico destinato a rafforzare lo scudo antimissile europeo. L'intercettore di seconda generazione "Sm-3 Block 1B" del sistema Aegis è stato lanciato dalla Uss Lake Erie nella zona delle Hawaii e ha distrutto un missile bersaglio a corto raggio. L'Sm-3 Block 1B è capace di distruggere il bersaglio mobile grazie alla sola energia cinetica rilasciata nell'impatto.

Dopo i fallimentari test di settembre, che hanno ritardato il programma di produzione e di distribuzione del nuovo intercettore, e le critiche sui costi e l'efficienza del vettore, sembra che ora si sia giunti a una svolta. Rispetto alle precedenti versioni, il nuovo missile ha un dispositivo di ricerca a raggi infrarossi a due colori, un nuovo motore e un timone più sensibile, che ne ampliano notevolmente la rapidità, la portata e la precisione.

Secondo la Us Missile Defense Agency (MDA), questo è stato il primo test della nuova arma e il primo tentativo "offshore" del sistema Aegis BMD 4.0.1: un vero successo per il programma di difesa americano "Ballistic Missile Defense System" che si assicura un efficace strumento contro i vettori balistici a corto e medio raggio. Finora sono stati condotti con successo 22 test (su 27 effettuati) e sono previsti ulteriori esperimenti per aumentare la gamma degli scenari e le relative complessità operative, comprese le minacce derivate da missili a lungo raggio.

Il successo del test rappresenta un successo politico anche per l'amministrazione Obama: la sua politica di "adattamento graduale" risponderebbe, per ora, alle attuali sfide della sicurezza globale; garantendo la difesa missilistica dell'Europa nel prossimo decennio. I primi missili dovrebbero essere consegnati a partire dal gennaio 2013 a quattro cacciatorpediniere (dotati di sistema Aegis) dislocati nella base di Rota, in Spagna. Nel 2015 verranno rifornite le basi missilistiche terrestri in Romania al fine di garantire la copertura dei missili balistici per il Sud Europa; e nel 2018 in Polonia per offrire una copertura sul Nord Europa.

Il progresso nella sicurezza europea ottenuto da Obama potrebbe comportare un decisivo fallimento diplomatico con gli storici rivali. I media russi hanno commentato il test con preoccupazione: l'opinione pubblica teme fortemente che i sistemi di difesa occidentali minaccino la sicurezza della Russia. Da diversi anni, l'amministrazione Obama tratta con il Cremlino per poter realizzare lo scudo missilistico ed evitare una nuova corsa alle armi con Mosca; ma quegli aspri toni, tipici della Guerra Fredda, non sembrano portare a una soluzione nell'immediato: da una parte, la Russia chiede garanzie formalmente vincolanti e pretende trasparenza; dall'altra starebbe progettando delle contromisure da dislocare a Kaliningrad.

Secondo alcuni analisti, questo successo strategico potrebbe risultare insufficiente per il futuro: considerando la sempre maggiore sofisticazione delle minacce provenienti da Iran e Corea del Nord (grazie all'aiuto della Cina), gli Usa dovrebbero ulteriormente aumentare le loro - già troppo onerose - spese militari.

Aggiornato il 01 aprile 2017 alle ore 17:40