II
ESTERI
II
Obama e il“gun control”:
tanta confusione sotto il nulla
di
CRISTOFORO ZERVOS
ome annunciato poche settima-
ne fa, sulla scia della strage alla
scuola di Newtown, Barack Obama
ha presentato i 23 ordini esecutivi
in merito alla questione del “gun
control” oltre ad alcune proposte
che verranno discusse al congresso.
Vediamoli nell’ordine:
1.
Le agenzie federali dovranno
rendere disponibili i dati su chi in
passato ha acquisito armi e sulback-
ground dei potenziali acquirenti;
2.
Completamente rimosse le
barriere legali, in principal modo
sulla
Health Insurance Portability
and Accountability Act
,
che potreb-
bero impedire agli Stati di diffondere
i dati sul controllo del background
dei potenziali acquirenti di armi;
3.
Incentivi agli Stati che condi-
videranno le informazioni sul back-
ground dei potenziali acquirenti;
4.
Saranno rivisti i criteri che va-
lutano i soggetti impossibilitati al
possesso delle armi per evitare even-
tuali falle nel sistema di analisi;
5.
Nuove leggi per permettere il
controllo sul cittadino che richiede
la restituzione delle armi da fuoco
precedentemente sequestrate;
6.
Nuove norme a grossisti e di-
stributori per fini di controllo verso
i venditori di armi al dettaglio
7.
Nuova campagna nazionale
sul possesso e sulla sicurezza per i
possessori di armi da fuoco
8.
Verranno completamente ri-
visti gli standard tecnici (sicure) di
sicurezza sulle armi da fuoco dalla
Consumer Product Safety Commis-
sion
;
9.
Nuove norme di tracciabilità
sulle armi sequestrate durante inda-
gini penali;
10.
Verrà stilato un elenco delle
armi perse o rubate, accessibile alle
forze dell’ordine;
11.
Verrà nominato un nuovo
direttore dell’ATF
(
Bureau of Al-
chol, tabacco, firearms and explo-
sives)
;
12.
Verranno istituiti nuovi corsi
formativi di comportamento in caso
di sparatorie per le forze dell’ordine
e per i responsabili scolastici;
13.
Rafforzamento della preven-
zione sulla violenza e sui crimini le-
gati al possesso da armi da fuoco;
14.
Nuovi compiti di studio per
il
Center for Disease Control
al fine
di prevenire e ricercare le cause della
violenza legata al possesso delle ar-
mi da fuoco;
15.
Nuovo rapporto/studio del
C
procuratore generale in merito alle
tecnologie di sicurezza delle armi da
fuoco e sviluppo delle stesse da par-
te dei produttori;
16.
I dottori potranno richiedere
informazioni sul possesso delle armi
da fuoco nonostante l’
Affordable
Care Act
;
17.
Tutti i fornitori di servizi sa-
nitari potranno comunicare alle au-
torità i casi di minacce di violenza
subite dai loro assistiti;
18.
Nuovi incentivi per chi assu-
merà personale di supporto nelle
scuole in merito alla sicurezza delle
stesse;
19.
Verrà istituito un nuovo mo-
dello di comportamento nei casi di
emergenza da violenza per armi da
fuoco in luoghi pubblici;
20.
Verrà stilata una nuova mo-
dulistica puntuale per gli operatori
sanitari rispetto al trattamento di
salute mentale coperto dal Medicaid
(
il programma sanitario gratuito che
copre i cittadini con bassi redditi);
21.
L’amministrazione Obama
chiarirà i benefici/requisiti per la sa-
lute mentale contenuti nell’Obama-
care;
22.
L’amministrazione Obama
si impegnerà a stilare e a definire
nuove proposte di legge sulla salute
mentale;
23.
Kathleen Sebelius, segretario
al dipartimento per i Servizi umani
e sanitari, e Arne Duncan, segretario
all’Educazione, saranno chiamati
dall’amministrazione Obama ad ini-
ziare un nuovo dibattito nazionale
sulla salute mentale in tutti i suoi
aspetti.
Ad una prima visione quello che
salta immediatamente all’occhio del
lettore è la paura e la difficoltà nel-
l’affrontare il problema. Nella storia
qualunque Presidente degli Stati
Uniti si è dovuto rassegnare davanti
alla modifica del Secondo Emenda-
mento. Non solo per un fatto pura-
mente tecnico e legislativo (metter
mano alla Costituzione non è sem-
plice, anzi), ma soprattutto per una
questione culturale. Un sondaggio
Rasmussen di qualche giorno fa
chiarisce per bene questo ultimo
aspetto ed evidenzia come il 65%
degli americani ancora ritenga il
possesso di un arma da fuoco come
fattore di libertà individuale. Diffi-
cile quindi, per molti americani, non
storcere il naso davanti ad alcuni
punti di queste nuove azioni esecu-
tive, molto invasive rispetto alla pri-
vacy del cittadino. Alcuni analisti
hanno addirittura sottolineato come
molti di questi punti siano un “to
do”, quasi un task manager per i
problemi burocratici dell’ammini-
strazione, piuttosto che una reale
voglia di porre modifiche sostanziali
al Secondo Emendamento. Analiz-
zando altri punti si scoprono poi
inutilità e retorica. Per esempio il
punto 7, che prevede una nuova
campagna per la sicurezza sul pos-
sesso delle armi da fuoco, non pro-
pone nulla di nuovo visto che sono
parecchi anni che la National Rifle
Association fa esattamente la stessa
cosa. Molte sono anche le incon-
gruenze. Ad esempio sul punto 18,
cioè sui nuovi incentivi alle eventuali
assunzioni di personale a supporto
per la sicurezza nelle scuole, incen-
tivi tagliati dalla stessa amministra-
zione Obama che adesso invece fa
marcia indietro. Stessa cosa dicasi
per “l’Obamacare” (il nuovo sistema
sanitario dell’amministrazione Oba-
ma) che regola anche la privacy del
cittadino e che con il punto 16 lascia
libero il medico di poter richiedere
informazioni al suo assistito. Come
non mancano peraltro i punti eva-
sivi e poco chiari: uno su tutti, il
punto 13. Si nota poi, al punto 14,
una propensione ad incrementare
la presenza della “macchina” di Sta-
to nelle vite dei cittadini. La propo-
sta sulle armi d’assalto sarà poi di-
scussa al Senato e sarà uno scontro
talmente delicato ed aspro che molti
strateghi del
Grand Old Party
stan-
no addirittura consigliando di spo-
stare i riflettori dal fiscal cliff (tagli
del debito di fine febbraio) al gun
control, visto l’enorme interesse
dell’opinione pubblica sull’intera
faccenda. In conclusione, questi or-
dini esecutivi sembrano molto de-
boli e molto poco incisivi a causa di
tutti i motivi culturali e tecnici che
abbiamo già citato in precedenza.
C’è la netta sensazione che si tratti
più di propaganda che di reale pro-
posta. Se il Secondo emendamento
per molti versi può oggi risultare
antistorico ed in alcuni casi ottuso,
dall’altro è saldamente ancorato nel-
l’imprinting dell’americano medio,
che ancora oggi lo ritiene un punto
basilare per la sua libertà. Appare
molto difficile pensare che queste
proposte possano davvero porre i
paletti per poter modificare o addi-
rittura, nel tempo, abrogare il diritto
di possesso delle armi da fuoco.
Nella storia qualunque
Presidente degli Stati
Uniti si è dovuto
rassegnare davanti
alla modifica
del Secondo
Emendamento.
Non solo per un fatto
puramente tecnico
e legislativo (mettere
mano alla Costituzione
non è semplice, anzi),
ma soprattutto
per una questione
culturale. Un sondaggio
Rasmussen di qualche
giorno fa chiarisce
bene questo ultimo
aspetto ed evidenzia
come il 65 per cento
degli americani ancora
ritenga il possesso
di un arma da fuoco
come fattore di libertà
individuale. Difficile
quindi, per molti
americani, non storcere
il naso davanti ad alcuni
punti di queste nuove
azioni esecutive,
molto invasive rispetto
alla privacy del cittadino
L’OPINIONE delle Libertà
DOMENICA 27 GENNAIO 2013
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