Page 6 - Opinione del 22-9-2012

on è stata una bella settimana per
Romney. Proprio quando il
bounce
de-
mocratico si stava sgonfiando e gli echi della
polemica sulle sue esternazioni post disordini
in Medio Oriente sparivano dai titoli dei
media liberal d’America, qualcuno ha deciso
di sganciargli addosso l’arma fine del mon-
do: un video in cui Romney parla in mezzo
a sostenitori facoltosi durante una raccolta
fondi e dice che il 47% degli Americani è
fatto di persone che sentendosi delle vittime
pensano di aver diritto a ogni genere di aiuto
dallo stato. Quanto peserà questo video
sull’elezione di novembre? E’ improbabile
che tra un mese e mezzo la gente vada a vo-
tare pensando a qualche
parola rubata. Nel 2008
Obama fu protagonista
di un episodio simile,
quando durante le prima-
rie democratiche fu piz-
zicato mentre definiva gli
abitanti dei piccoli centri
della Pennsylvania «per-
sone che si attaccano alle
armi, alla religione e al-
l’antipatia verso chi è di-
verso da loro», ma que-
sto non gli impedì sei
mesi dopo di vincere il
Keystone State con oltre
10
punti di vantaggio. Almeno per ora leg-
gendo i sondaggi non sembra che le parole
di Romney abbiano prodotto gli effetti da
charachter assassination
che qualcuno si
aspettava: Rasmussen e Gallup continuano
a muoversi su distacchi all’interno del loro
margine d’errore, e se il primo peggiora, Gal-
N
lup dà gli sfidanti alla pari per la prima volta
dopo quasi un mese di prevalenza obamia-
na.
Tutto a posto quindi? No, perché in po-
litica «
if you’re explaining, you’re losing
»
e
Romney è da giorni sulla difensiva, costretto
a farsi dettare i temi della sua campagna
dalla necessità di “spiegarsi” per difendersi
da chi sta strumentalizzando le sue stesse
parole per inchiodarlo allo stereotipo del re-
pubblicano senza cuore. Quando insegui hai
bisogno di attaccare, doverti difendere per
limitare i danni vuol dire che, anche se non
stai perdendo terreno, stai perdendo tempo.
E di tempo non ne resta più molto, appena
46
giorni. Il video non è
stato ricevuto bene, so-
prattutto per il tono, ma
sui contenuti gli america-
ni dimostrano di non
pensarla troppo diversa-
mente dal candidato re-
pubblicano: 54 contro 39
pensano che oggi negli
Usa lo Stato faccia trop-
po, un dato che sale a 62
contro 29 tra gli indipen-
denti. Forse Romney più
che difendersi dovrebbe
ingranare la marcia avan-
ti e fare di questo “inci-
dente” un’opportunità per pescare quel ca-
vallo di battaglia atteso per la campagna
d’autunno e che ancora latita. Glielo consi-
glia ad esempio Bill O’Reilly «ha solo detto
la verità, se fossi in lui ci batterei sopra tutto
il giorno».
awhiteavenue.blogspot.it
e lo dico chiaramente: a me della fe-
sta di Carlo De Romanis non importa
nulla, se come ha dichiarato ufficialmente
è stata pagata con soldi propri, e sarà
esclusivamente compito della magistratura
dimostrare il contrario.
Quello che mi lascia perplesso è
altro,ovvero che la presenza tra le fila del
Pdl e degli altri partiti di figli, parenti,
amici di: politici, ex politici, sportivi, fa-
mosi professionisti e capitani d’industria
(
quando non gli stessi) è decisamente evi-
dente.
Ora non voglio mettere assolutamente
in dubbio le capacità di queste persone
che sicuramente avran-
no le carte in regola per
rappresentarci nei con-
sigli regionali, al parla-
mento Europeo e nel
nostro parlamento, ma
trovo sconcertante che
solo una piccola parte
degli eletti provenga dal
ceto medio basso (per
fortuna, seppur pochi,
ci sono e molto spesso
sono proprio quelli che
si indignano e si batto-
no veramente).
Stranamente invece
nei piccoli consigli comunali e provinciali
la percentuale cambia notevolmente (non
ditemi che è solo questione di “numeri”
altrimenti potrei rispondervi che molti
pensano sia questione di “entità dello sti-
pendio”) ma difficilmente ottimi ammi-
nistratori locali riescono a “far carriera”
V
a meno di sposare questo o quell’altro po-
litico influente. Si dice che la reintrodu-
zione delle preferenze (a cui personalmen-
te sono contrario, ricordandomi cosa
significavano fino al referendum che le
ha abolite) potrebbe essere una soluzione,
ma mi chiedo chi alla fine deciderebbe chi
mettere in lista per ogni partito, scommet-
tiamo che sarebbe solo la riedizione rive-
duta ed allargata del listino bloccato che
tutti ora condannano(dopo aver messo in
atto qualsiasi espediente pur di entrarvi)?
Io penso che, come suggerito ieri su
LaRetrovia, primarie aperte e ben rego-
lamentate debbano diventare passaggio
necessario ad ogni livel-
lo di incarico elettivo.
Primarie vere (e ma-
gari obbligatorie e per
legge), con limiti abbor-
dabili a chiunque di
presentazione della can-
didatura.
Vorrei smettere di
sentire troppe persone
che ripetono il mantra
(
come lo chiama Ales-
sandro Milan
@
alino-
milan
) “
Per me essere
in politica significa gua-
dagnare meno di pri-
ma” e vorrei sentire persone che dicono
Io in politica guadagno il giusto perché
partecipo ai lavori delle mie commissioni,
ai lavori in aula, lavorando dal lunedì al
venerdì”.
NICOLA PROCHILO
laretrovia.com
La politica esasperata
dallo show della casta
Solo una piccola parte
degli eletti proviene
dal ceto medio-basso.
Lascia perplessi
la presenza costante
in Parlamento
dei parenti di politici
ed ex politicanti
Romney gioca in difesa
ma dovrebbe rischiare
Il video che scredita
il candidato del Gop
alla Casa Bianca
si ripercuete
sulla campagna.
Romney non deve
cercare giustificazioni:
vada all’attacco
L’OPINIONE delle Libertà
SABATO 22 SETTEMBRE 2012
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