II
CULTURA
II
Il nuovomusical di D’Orazio
Zorro”all’Alfieri di Torino
di
VITO PIEPOLI
iamo Zorro tutti quanti,
grandi, piccoli e giganti,
trascinati dalla forza di un’idea.
Zorro è la fiamma di un fuoco
che non si spegnerà mai. Zorro
è solo una scintilla che può sca-
tenare un fuoco. Zorro è il cuore
e la speranza che dà forza a chi
ci crede, ma gli eroi di tanta fede
siete voi». Queste sono le parole
messe in musica nello spettacolo
W Zorro il Musical”, in scena
al teatro Alfieri di Torino dal 7
al 9 dicembre. È il nuovo musi-
cal, firmato da Stefano D’Orazio
(
voce e batteria dei Pooh, gruppo
lasciato nell’aprile 2009), che ne
ha curato testo e musiche, grazie
anche al prezioso contributo del
collega ed amico Roby Facchi-
netti. Un cast di 18 professionisti
di primo ordine, testi e musiche
inedite, staff creativo ed eccel-
lente, fanno dello spettacolo un
evento imperdibile ed un’occa-
sione irrinunciabile di diverti-
mento. Notevole il gruppo di sei
danzatrici e sei danzatori/acro-
bati che lasciano stupore in nu-
merose occasioni, dai combatti-
menti al filo di spada agli ultimi
numeri di flamenco. Le coreo-
grafie sono di Fabrizio Angelini,
che firma la regia con la colla-
borazione di Gianfranco Vergo-
ni. La direzione artistica è affi-
data a Lello Abate e quella
musicale a Giovanni Maria Lori.
Vocal coach Rossana Casale.
Si tratta di una storia centrata
sul tema del coraggio che è un te-
ma attualissimo che non dovreb-
be mai andare via di moda. Il
musical è emozionante per l’atto-
re e anche per lo spettatore per-
ché il coraggio ci riguarda tutti,
poi siamo noi che lo scegliamo o
meno. Il messaggio in scena che
passa attraverso la musica, il cuo-
re, la scherma, la recitazione e il
ballo, è sicuramente un messaggio
molto moderno e molto ritmico.
La maschera è un tema ricorrente
per Michel Altieri nella parte di
Zorro, che si era cimentato in
precedenza con successo, ne “La
Bella e la Bestia”. La maschera è
il veicolo per esprimere ancora di
più quello che altrimenti terrem-
mo dentro. L’attore italo-francese
protagonista è reduce da altri
grandi successi teatrali come “Il
ritratto di Dorian Grey”, “I pro-
messi sposi” e la fortunata sit-
«
S
com “camera cafè”. Zorro è un
celebre eroe mascherato ed abile
spadaccino, del periodo del do-
minio spagnolo in California. Se-
condo alcuni sarebbe identifica-
bile in un personaggio realmente
vissuto, un avventuriero irlandese
cattolico.
Il vero nome di Zorro è Don
Diego De La Vega, un nobile che
quella spirituale dove ci ricono-
sciamo veramente, altrimenti sa-
remmo oggetti.” L’aspetto tipico
del personaggio è un uomo a ca-
vallo, in costume con un mantel-
lo, un cappello e una maschera,
tutto di colore nero. La sua arma
preferita è tradizionalmente una
spada o sciabola che dir si voglia,
che utilizza spesso per lasciare il
suo emblema distintivo, una gros-
sa Z fatta con tre rapidi graffi. I
principali personaggi che compa-
iono n.elle vicende di Zorro sono
Lolita Pulido, una nobildonna
che non prova nessun interesse
per Diego ma che è attratta da
Zorro, il sergente Pedro Gonzales
che è amico di Diego e nemico di
Zorro, il servo sordo-muto Ber-
nardo, il frate Felipe, il padre
Don Alejandro De La Vega, un
gruppo di nobili chiamati Cabal-
leros e Cecilia. L’ inno alla sem-
pre tanto agognata libertà, che si
esprime in dolci canti e coreogra-
fie, si tramuta poi in slanci di for-
za e coraggio quando, ad essere
celebrato, è il nobile ideale di giu-
stizia, incarnato dai protagonisti
di punta Zorro e Cecilia, che lot-
tano e portano avanti la causa del
popolo oppresso dal regime dit-
tatoriale. Anche Cecilia (la polie-
drica Alberta Izzo di “Tutti insie-
me
appassionatamente”,
Grease”, “Bulli e pupe” e tanti
altri) rischia la sua vita per ven-
detta, visto che anche lei impugna
una spada.
Duelli e prodezze per i bambi-
ni ma anche per i grandi visto che
all’ingenuità di una storia fanno
da contrappeso valori importanti.
Zorro è la nostra voglia di cam-
biare. La libertà tanto declamata
è l’ assenza di paura e la migliore
espressione di se stessi. È questo
il messaggio che lo spettacolo
vuol dare. Se crediamo ferma-
mente in un ideale, e per quel-
l’ideale siamo disposti a sacrifi-
carci, se troviamo il coraggio di
portare avanti le nostre idee, an-
che quando siamo i soli a farlo,
presto otterremo i risultati spera-
ti. Ma siamo noi a doverci crede-
re per primi.
Dal teatro Sistina di Roma, il
musical di Medina Produzioni,
con i costumi di Zaira De Vincen-
tiis e le luci di Umile Vaineri, cal-
cherà i più importanti teatri da
Milano a Bologna, da Torino a
Catania, da Bolzano a Cagliari e
a Taranto.
Una storia centrata
sul tema del coraggio,
un tema attualissimo
sempre di moda.
Il musical
è emozionante
per l’attore
e anche per lo spettatore
perché il coraggio
ci riguarda tutti,
poi siamo noi
che lo scegliamo o meno.
Il messaggio
in scena che passa
attraverso la musica,
il cuore, la scherma,
la recitazione e il ballo,
è sicuramente
un messaggio
molto moderno
e ritmico. La maschera
è un tema ricorrente
per Michel Altieri
nella parte di Zorro,
che si era cimentato
in precedenza
con successo
ne“La Bella e la Bestia”.
La maschera è il veicolo
per esprimere ancora
di più quello che
altrimenti terremmo
dentro. L’attore
italo-francese
è reduce da altri
grandi successi teatrali
come“Il ritratto
di Dorian Grey”
combatte in nome della povera
gente contro la tirannia dei vari
governatori della sua città, Los
Angeles. Egli si rivela troppo
astuto per le inette autorità che
cercano di catturarlo. “Solo noi
possiamo darci libertà - riferisce
il protagonista - e la forza e la
potenza della musica ti portano
davvero in un’altra dimensione,
L’OPINIONE delle Libertà
DOMENICA 9 DICEMBRE 2012
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