La lesa maestà di Matteo Salvini

Dare addosso a Matteo Salvini è diventato lo sport nazionale più in voga da quando è riuscito a portare la Lega dal 4,1 per cento al 17,4 per cento delle ultime elezioni politiche, diventando così uno dei player più importanti del sistema politico italiano. L’ultima critica feroce, in ordine di tempo, è stata legata al fatto che il Capitano ha cercato di trovare una via diplomatica per provare a convincere le parti in conflitto (Russia e Ucraina) a deporre le armi. Il tutto per iniziare una trattativa di pace. Il tentativo, forse velleitario, è comunque da apprezzare. Non lasciare niente di intentato dovrebbe essere, per tutti, un imperativo assoluto. Non è stato velleitario il tentativo di mediazione fatto dal Governo italiano e che è stato beffeggiato dalle autorità russe?

A seguire il mainstream dell’informazione, sia sulla carta stampata che sulle televisioni, la Federazione Russa avrebbe dovuto vincere la guerra in pochi giorni. E non avendo conquistato l’Ucraina con una guerra lampo, l’autocrate Vladimir Putin ha di fatto perso la disputa. Nelle ultime settimane il sentiment è fortemente mutato. La Federazione Russa sta lentamente, ma inesorabilmente, conquistando l’intero Donbass. Quando, pragmaticamente, si prenderà atto della situazione reale sul campo di battaglia?

L’Italia e l’Europa – che hanno subito le decisioni della catena di comando, che parte dalla Casa Bianca e dalla Nato – si sono trovate a dover sostenere il conflitto, inviando armi di “difesa” e applicando ben sei pacchetti di sanzioni contro la Federazione Russa che si stanno ritorcendo contro gli europei (in particolare, italiani e tedeschi). L’esigenza di sconfiggere l’autocrate russo ha portato a inviare sempre più armi “senza sostantivi”. Le decisioni prese dall’alto stanno determinando una crescente insofferenza nei cittadini, che ogni giorno devono fare i conti con la spesa che cresce a causa di una inflazione che non si vedeva dai tempi della crisi petrolifera del 1973.

È il momento di una azione diplomatica forte dell’Europa, che deve ritornare protagonista nel cercare una ragionevole mediazione tra le due nazioni in conflitto. Gli interessi del Vecchio Continente non coincidono con quelli degli Usa e del Regno Unito. La lealtà alla Alleanza Atlantica non può essere subordinazione. L’inazione del Governo italiano e degli organismi europei giustifica il tentativo di Matteo Salvini! Non è stata una “lesa maestà”.

Aggiornato il 07 giugno 2022 alle ore 10:16