La camicia di forza del Pnrr

La logica assurda del Pnrr, così come è stato concepito, è quella che devono essere pedissequamente rispettati i termini dei progetti iniziali, prescindendo dall’attuale situazione che è radicalmente cambiata alla luce dei mutati costi delle materie prime. La gestione di un’impresa che opera sul mercato è particolarmente complessa. Le variabili sono così tante che l’imprenditore deve essere flessibile nelle decisioni e, se necessario, deve cambiare strategia se le nuove condizioni di mercato lo richiedono.

Un’azienda ben gestita deve elaborare un bilancio di previsione in modo da simulare i risultati che saranno conseguiti nell’esercizio successivo. Inoltre, deve elaborare un business plan per i cinque anni successivi, funzionale alle decisioni strategiche che l’organo amministrativo deve prendere per ottimizzare la gestione aziendale. La pianificazione economico-patrimoniale non è solo uno strumento interno alla gestione dell’impresa, ma è anche indispensabile nel caso si debba ricorrere a finanziamenti bancari e parabancari.

A integrazione del bilancio di previsione annuale (che, se ben strutturato, deve essere puntuale nel calcolare i costi di gestione e prudente nel prevedere i ricavi) si deve utilizzare anche il cosiddetto budgetary control. Le previsioni annuali presentano un elevato grado di attendibilità. La pianificazione quinquennale, invece, è meno attendibile per il fatto che l’attività di impresa è soggetta a variabili (ad esempio il Covid-19) che presentano un’alea connessa all’attività economica. Per questa ragione, insieme al bilancio di previsione e di programmazione, deve essere predisposto il controllo budgettario, per verificare se i dati previsionali si discostano dagli effettivi risultati. Se gli scostamenti rispetto alle previsioni sono significativi occorre, senza indugio, procedere alla riformulazione dei dati previsionali e, quindi, adeguarli alla nuova situazione.

La spesa pubblica deve essere funzionale all’effettiva esigenza del Paese. La spesa fine a se stessa è solo un ulteriore indebitamento, che graverà sulle future generazioni. È possibile, con uno Stato indebitato come il nostro, destinare soldi pubblici in milioni di euro per recuperare borghi di poche centinaia di abitanti? È indispensabile ripensare il Pnrr che, così come è stato pianificato, è già superato!

Aggiornato il 01 giugno 2022 alle ore 09:53