Unione europea: una potenza?

Dmytro Kuleba, il ministro degli Esteri dell’Ucraina, nel parlare al Foro economico globale di Davos, nella Confederazione Elvetica, ha sottolineato come prima dell’invasione da parte della Federazione Russa, in quella nazione, l’Alleanza Atlantica era in genere percepita come una forza politica concreta. Invece l’Unione europea, quale Istituzione economica, era considerata molto lenta ad agire in concreto. Nel corso della guerra, però, la maggioranza degli ucraini ha capovolto la valutazione: l’Alleanza Atlantica si sarebbe dimostrata inerte, non in grado di sostenere l’Ucraina in guerra. L’Unione europea, al contrario, avrebbe dimostrato una rapidità di reazione, una concretezza e armonia politica, una volontà e capacità di sostenere l’aggredito.

Ci possono essere anche motivi strumentali per tali affermazioni: smentire certe asserzioni del Governo della Federazione Russa, nelle quali si accusa l’Alleanza Atlantica non solo d’aver armato ma istruito l’esercito ucraino, anche per giustificare lo scacco subito dalle truppe russe, le quali avevano proceduto all’invasione con troppa “orgogliosa sicurezza”; il blandire le istituzioni dell’Unione europea, per ben disporre le stesse al sollecito disbrigo delle pratiche d’adesione intraprese dall’Ucraina. Il fatto, però, è sotto gli occhi di tutti. Nell’accogliere i profughi dalla guerra, nell’invio d’aiuti all’Ucraina, nel sanzionare non solo istituzioni russe, ma gli oligarchi. I quali, nei fatti, sono il sostegno di un’autocrazia imperialista. Nello svincolare l’Unione e i suoi Stati membri dalla dipendenza dalle forniture russe, l’Unione europea s’è mostrata, una volta tanto, decisa, compatta e rapida.

Ha fatto anche di più: quando l’unità d’intenti è stata rotta per resistenze, quali quelle del “sovranista” Governo ungherese, ha dimostrato, per tabulas, come quella posizione indebolisca, innanzitutto, l’indipendenza reale di quella nazione, la prima che si ribellò, a suo tempo, da un’invasione sovietica. Il Governo della quale, in nome del nazionalismo, oggi la mantiene vincolata alle forniture russe. Prova provata di quanto un’indipendenza nazionale autentica sia tutelata realmente dall’Unione europea e minata dal sovranismo nazionalista. Questo deve spingere l’Unione europea a diventare sempre più politica. A non accontentarsi d’avere uno stato maggiore di generali di brigata, i quali si sono cuciti stellette e greche da generali d’armata.

Aggiornato il 27 maggio 2022 alle ore 11:14