Populismo e fellonia

Mi chiedo sempre più spesso quale sia – se non la captatio benevolentiae di elettori sprovveduti – la ragione per la quale i candidati dicano sempre: governeremo insieme, sarò uno di voi, condivideremo tutto. Questa non è democrazia, ma populismo condito da fellonia.

Intanto, non si è mai visto un eletto (la crisalide a metamorfosi ultimata) che abbia davvero governato con il po(p)polo. Mai visto. Ma, soprattutto, la nostra – giustamente – è una democrazia rappresentativa, fondata sul principio della delegazione. È scritto: basta leggere. E nonostante questo, i felloni ci provano e gli allocchi ci cadono. Poiché, alle ultime elezioni, gli allocchi erano il 32 per cento circa (o forse molti di più), ne deduco che la democrazia non è affare che ci riguarda.

Infatti, più che aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno, gli alfieri della democrazia diretta ne hanno fatto l’organo di ratifica delle decisioni prese “altrove”. Spero si dissolvano presto.

Aggiornato il 17 dicembre 2021 alle ore 10:24