Miscela micidiale: premessa a tre interventi che seguiranno

Ormai in Italia la situazione è davvero pericolosa, dal momento che si sono saldate le posizioni degli scienziati, quelle dei giornalisti e quelle dei politici in una miscellanea micidiale per la libertà e per lo Stato di diritto.

In uno Stato di diritto normale, la forma democratica esige che il giornalismo, libero da asservimenti filogovernativi, rappresenti la spina critica nel fianco del Governo, al servizio dei fruitori, cioè di tutti noi; che il Cts (Comitato tecnico-scientifico) faccia da consulente al Governo senza invaderne le competenze politiche, nell’interesse di tutti i cittadini; e infine che il Governo, in modo completo e trasparente, raccogliendo le indicazioni tecniche, le organizzi in una razionale sintesi politica, sia per servire il popolo intero, sia per rispondere ai quesiti dei giornalisti. Tutto ciò presuppone, tuttavia, che i giornalisti siano liberi di cuore e di mente, cioè preoccupati solo di capire e trasmettere la verità delle cose, qualunque essa sia; i tecnici abbastanza umili da riconoscere i propri limiti, senza divenire personaggi televisivi che si sovrappongono al Governo e senza credere di costituire la sola e unica fonte della verità; i politici, infine, consapevoli del proprio ruolo e delle esigenze di trasparenza che esso richiede.

Queste premesse sono però smentite oggi dai fatti. Molti giornalisti, tranne poche e significative eccezioni, cercano di orientare le trasmissioni televisive su di una tesi precostituita di carattere “panvaccinistica”, cioè protesa ad affermare sempre e comunque la necessità di vaccinare tutti, bambini compresi, a dispetto di ogni evidenza. Gli scienziati del Comitato tecnico-scientifico si propongono in modo tutt’altro che umile, anzi mostrano una incredibile arroganza nell’affermare le proprie teorie come indiscutibili, varando così una posizione del tutto anti-scientifica, che va in contraddizione con la vera scienza, della quale essi sembrano non avere la minima idea. I politici, tranne alcune eccezioni, si sono tutti abbracciati, entusiasti della ideologia panvaccinista che permette loro di liberarsi del fastidio della politica e delle responsabilità che essa comporta, delegando a codesta pseudoscienza una gestione abborracciata della pandemia.

I tre gruppi ormai costituiscono un monoblocco compatto e impenetrabile, invece che una pluralità trilatera di dimensioni diverse e collaboranti a garanzia dei cittadini, cioè di tutti noi. Ciò produce danni di incalcolabile portata a ogni dinamica sociale, ai diritti costituzionali di ciascuno, alla stessa campagna di vaccinazione. Mi riservo di trattare brevemente la realtà di ognuno dei tre gruppi (giornalisti, scienziati, politici) in tre prossimi brevi interventi.

Aggiornato il 29 novembre 2021 alle ore 12:03