Il partito unico delle chiusure

A quanto pare anche con Mario Draghi la musica non cambia. Sul piano delle assurde restrizioni che stanno comprimendo ogni forma di libertà, le cose sembrano addirittura peggiorate. Lo confermano gli ultimi provvedimenti decisi dal Governo, con i quali si sta di fatto riportando il Paese verso un rigido lockdown.

Nel frattempo, alla teoria delle demenziali colorazioni territoriali è stata aggiunta la zona arancione scuro, o zona arancione rafforzata”. Alcune province e regioni, come l’Emilia-Romagna, l’Umbria e parte della Lombardia sono già entrate in questa infernale sfumatura, la quale nel concreto rappresenta una colossale presa per i fondelli per i cittadini e gli operatori economici che la subiscono. Tant’è che, a parte un paio di attività concesse, tutto il resto rimane tale e quale come nelle famigerate zone rosse. I cittadini continueranno a rimanere reclusi in casa e potranno uscire per i soliti motivi contingenti. Idem con patate per la chiusura delle scuole, per gran parte del commercio e della ristorazione.

E tutto questo, ancora una volta, si giustifica con un presunto aumento dei contagi rilevato dal cervellotico indice Rt. Ma dal momento che il Sars-Cov-2 è oramai endemico, essendosi saldamente installato nella collettività umana, solo l’idea di poterne calcolare la diffusione, sulla base di tamponi eseguiti in ordine sparso su una vasta popolazione, appare del tutto insensata. Un assurdo presupposto per limitare fino allo spasimo i nostri diritti costituzionali, i quali sono oramai legati agli astrusi calcoli di un gruppo di oscuri scienziati, se tali vogliamo definirli, dietro i quali si fa scudo certa politica illiberale, per poter controllare la vita dei cittadini in un modo mai sperimentato prima.

Ma il problema politico serio è, in estrema sintesi, che pure Forza Italia e la più riottosa Lega, facendo parte dell’attuale maggioranza, sono responsabili in solido di questo blocco forsennato della società. Tant’è che, nel presentare alla stampa gli ultimi provvedimenti di chiusura, insieme al ministro della Sanità, Roberto Speranza, c’era la forzista Mariastella Gelmini, titolare del dicastero per gli Affari regionali e le Autonomie. Francamente, nel Paese europeo con le chiusure di gran lunga più rigide, checché ne dica il giornale unico del virus, ci aspettavano qualcosa di meglio dalle componenti più liberali della stessa maggioranza.

Aggiornato il 05 marzo 2021 alle ore 09:55