Circo Conte

venerdì 15 gennaio 2021


Da troppo tempo continuiamo a dire – e a dirci – che siamo alle comiche finali. Giusta la definizione, errato l’attributo. Qui, di finale, non c’è proprio nulla, anzi: la fine, che dovrebbe coincidere con la catarsi o con il disastro, non si intravvede neppure. Il punto è proprio questo: al peggio non c’è (mai) fine, perché il male è simmetrico al bene. Infinito il primo, tale anche il secondo. Le comiche, però, prima o poi dovrebbero concludersi, con la battuta finale che anticipa il liberi tutti, il tutti a casa.

Ecco. Purtroppo, lo spettacolo non volge affatto al termine. Circostanza, questa, che dovrebbe indurci a dubitare che la regia sia affidata ad un comico. Mi spiego meglio: recitano i pagliacci, ma le fila sono tenute da mani più sapienti. Per documentare tutto. Affinché non si dica che sono cose inventate.

È tutto vero, purtroppo. Quelli del “vincolo di mandato”; quelli di “mai col Partito Democratico”; quelli che lo chiamavano “Demente Mastella”. Lo hanno resuscitato per farne un costruttore responsabile. Allora, forse, non è una comica e, altrettanto forse, non volge al termine. Quindi, uso la frase con la quale concludo i miei interventi pubblici: ditemi dove vi esibite domani, che vengo a vedervi.


di Mauro Anetrini