In difesa

Non sono del tutto convinto del fatto che le modalità di celebrazione dei processi debbano adeguarsi agli interessi dell’imputato. A voler essere sincero, considero questo criterio del tutto inaccettabile e, perdonatemi, giuridicamente strampalato. Anche a voler tacere il trascurabile particolare che le norme di garanzia non si costruiscono sugli interessi e non possono essere condizionate da scelte solo dichiaratamente ispirate a questi, mi chiedo se la protezione degli interessi dell’imputato – dei suoi diritti, tanto per essere chiari possa – essere rimessa ad una manifestazione di intenti che potrebbe anche mancare.

Mi chiedo, in altri termini, se sia rispettoso dei principi fondanti un ordinamento nel quale la tutela dei diritti è rinunciabile o derogabile. Il difensore può sbagliare, come chiunque altro. Un sistema davvero civile considera i diritti fondamentali ed inviolabili – la difesa è uno di questi – diritti indisponibili. Per tutti, anche per il titolare. In questa prospettiva, parlare di interessi è inutile, perché la soluzione sta a monte. Il problema non si pone neanche.

Aggiornato il 23 novembre 2020 alle ore 10:30