I sacerdoti della dittatura sanitaria

Roberto Burioni, uno dei principali leader del fronte catastrofista, rompe il silenzio che si era autoimposto e ammonisce sul suo sito di non abbassare la guardia.

Il virus circola ancora ed è pronto a ripartire come ha fatto in Spagna”, scrive il noto virologo marchigiano.

Ovviamente si tratta dell’ennesimo messaggio terroristico che, guardando i numeri, si basa sulla truffa comunicativa di questi tempi bui: spacciare il contagio per una malattia mortale. Tant’è che il giorno in cui è stato pubblicato l’anatema burionesco la Spagna registrava due morti, non duemila quindi, mentre noi dieci. Ed è proprio su un così gigantesco imbroglio che gli uomini al potere, compresi i sacerdoti del terrore che li sostengono in modo incondizionato, proseguono la loro dissennata e liberticida linea politica, contando su una martellante propaganda tutta orientata ad intimorire un popolo completamente annichilito dalla paura indotta.

Mentre la grande informazione, soprattutto quella televisiva, tranne casi piuttosto isolati, anziché cominciare a porsi con grande serietà il tema di una democrazia tenuta in scacco da una emergenza sanitaria scomparsa da mesi dai radar della realtà, appare sempre più sdraiata sulle ragioni del più illiberale Esecutivo della storia repubblicana. A tale proposito, registriamo una imbarazzante manifestazione di servo encomio andata in onda su La7 domenica mattina, nel corso di Omnibus, nella quale gli ospiti hanno fatto a gara nel tessere le lodi sperticate di Giuseppe Conte e del suo mentore Rocco Casalino. Qualcuno si è addirittura spinto a considerare il premier come una sorta di profondo innovatore della politica italiana. Ed a un irriducibile liberale come il sottoscritto, ascoltando questi vacui e vani encomi televisivi, vengono in mente i versi di un grande poeta francese: “Feriscono il mio cuore con monotono languore”.

Aggiornato il 27 luglio 2020 alle ore 11:15