Conte ci mette nelle mani delle banche e del fisco

Lo Stato non ci mette una lira. E con il trucco di non dare soldi ma garanzie – senza neanche specificare bene i meccanismi di rivalsa in caso di mancata restituzione dei soldi erogati dagli istituti di credito – di fatto ci mette tutti quanti, grandi e piccoli, imprenditori e professionisti, nelle mani del sistema bancario. Che sempre noi tutti abbiamo ampiamente sovvenzionato negli ultimi dieci anni con continui salvataggi a carico della collettività.

Inoltre, anche se nel decreto di ieri notte non è specificato – anche perché ancora non pubblicato in Gazzetta Ufficiale, infatti tanto per cambiare è “salvo intese” – Giuseppe Conte e i suoi complici nel Pd e nei Cinque Stelle mettono tutti i beni degli italiani nelle mani dell’Agenzia delle riscossioni.

Che – e vedrete se non va a finire così – in caso di non performing loans, cioè chi non ce la facesse (ammesso che riuscisse ad accedere al credito) a restituirlo con regolarità o tout court, se la dovrà vedere con l’Agenzia riscossioni. Cioè la cosiddetta Equitalia reloaded. Con la non piccola differenza che anche chi avrà debiti sotto i 25mila euro verrà inseguito dai cani del fisco. Laddove le banche molto spesso le piccole sofferenze preferiscono cartolarizzarle. E farsele in gran parte ripianare dalla fiscalità generale dopo aver creato apposite bad bank.

Si tratterà quindi di una specie di potenziale esproprio proletario di massa: chi cade nella trappola e chiede i soldi alle banche e un domani non riuscisse a restituirli – perché tanto qui sta andando tutto in vacca – poi se la vedrà con i mastini delle Entrate. Una maniera per nazionalizzare tutte le piccole e medie imprese che neanche la mafia e gli strozzini avrebbero potuto congegnare meglio. Il tutto senza mettere una lira vera. Quanto alle imposte, verranno solo differite e neanche per tutti: solo a chi potrà dimostrare di avere avuto perdite di oltre il 25 per cento del proprio fatturato in questo periodo di chiusura sanitaria. Con una simile “supercazzola” – venduta come iniezione di liquidità a reti unificate – Conte, oltre a dimostrare che il suo è un governo nemico degli italiani, perderà per forza di cose anche potere contrattuale in Europa. Qualcuno potrebbe dirgli: se neanche tu e il tuo governo aiutate concretamente i cittadini italiani, perché diavolo dovremmo farlo noi che dobbiamo pensare prima ad aiutare i nostri?

Il sovranismo di ritorno, insomma, lo colpirebbe. Un bel capolavoro di malafede ed incompetenza in sinergia.

Aggiornato il 07 aprile 2020 alle ore 12:36