La demagogia di Zingaretti

Nicola Zingaretti, segretario di un grande partito:

“Il 29 ci sarà il referendum sul taglio del numero dei parlamentari. Io non lo condivido e credo sia stato un errore sottoscriverlo ma rispetto chi lo ha fatto anche del Partito Democratico. Ma noi abbiamo votato sì in Parlamento perché dentro quel sì c’era il rispetto di un accordo di governo e nell’era dei populismi non si sentiva proprio il bisogno di chiamare i cittadini a una consultazione che rischia di diventare un referendum sul parlamentarismo”.

Non comprende che democrazia e populismo sono due cose diverse e che, contrariamente a ciò che afferma, quello del 29 marzo è davvero un referendum sul parlamentarismo. Non comprende di essere un povero personaggio in cerca d’autore. Non comprende nulla.

Teme di essere accusato di elitarismo dai suoi alleati e si comporta come il peggiore dei demagoghi. La vera casta è quella degli idioti al timone, non quella dei migliori.

La democrazia costa. Il populismo costa ancora di più.

Io voto no.

Aggiornato il 24 febbraio 2020 alle ore 11:35