Mafia, massoneria e complottismo

Il clima complottista che ispira le dichiarazioni del Procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho deve essere respinto con risolutezza dalla Destra Liberale Italiana.

Il complottismo consiste nella scorciatoia infantile d’attribuire complessi fenomeni sociali al risultato di congiure. Il vizio è vecchio. Il gesuita abate Augustin Barruel nel 1796 cominciò la pubblicazione delle sue “Memorie per la storia del Giacobinismo”  ed attribuì la “ colpa”  della Rivoluzione francese tutta alla Massoneria. Nel secolo XIX, Léo Taxil vide dietro le logge massoniche Satanasso in persona, descritto mentre dirige persino i lavori di una di esse. La cosa incredibile è che molti cattolici di una colta nazione d’Europa lo credettero.

De Raho ha affermato che se l’economia italiana ancora va avanti, sarebbe da dire malgrado le vessazioni della burocrazia statale, lo si deve alla massoneria, nelle cui logge imprenditori professionisti e politici confronterebbero e coordinerebbero i loro progetti. Il male sarebbe che lo farebbero anche con le mafie. Non occorre aver insegnato sociologia dei fenomeni politici, come chi scrive, il quale a scanso d’equivoci si dichiara apertamente massone, per credere che imprenditori capaci, seri professionisti e politici potenti abbiano bisogno di congiurare per affermarsi in una società libera, e le congiure dirigere la sua complessità. Naturalmente non si afferma che in un’istituzione iniziatica, cioè che intende introdurre i suoi appartenenti a superiori stati di consapevolezza, non possano esservi membri i quali, per non aver capito con chi sono, possano tralignare.

Come disse Felice Cavallotti, il bardo della democrazia, la massoneria è una società di galantuomini dove ho conosciuto un sacco di lestofanti. Va però ricordato ai magistrati che la responsabilità penale è personale e la libertà d’associazione garantita. Costruire teoremi di incredibili complotti ha due effetti: inchieste megalomani che s’insabbiano da sole, sotto il peso delle scartoffie, che si concludono solo col generare immunità dei delinquenti veri, cioè consolidano le mafia; e aprire cacce alle streghe contro galantuomini, con roghi mediatici relativi. Per questo la Destra Liberale Italiana non può non essere anticomplottista.

Aggiornato il 28 gennaio 2020 alle ore 11:55