La Destra Liberale e l’Europa

Destra Liberale deve portare nel centrodestra l’impronta della sua tradizione nella politica europea: dal Conte di Cavour a Visconti Venosta, da Sidney Sonnino a Luigi Einaudi, da Gaetano ad Antonio Martino.

È urgente, perché è la politica nella quale, oggi, la Nazione esprime di meno. Smettiamola con le scempiaggini: siamo nell’Europa, usciamo, rientriamo etc.. L’Europa è il subcontinente occidentale della massa eurasiatica del continente antico; la deriva dei continenti si sviluppa nel corso di ere geologiche, per cui le Alpi ci congiungeranno ad Oltralpe fino forse ben oltre la durata della nostra attuale civiltà. Nel ventunesimo secolo dopo la nascita di Cristo, nella parte orientale settentrionale impera la Federazione Russa. Il più grande Stato della Terra occupa circa un sesto delle terre emerse. Nella parte occidentale e centrale, Stati nazionali sorti in epoche diverse si sono integrati in un’Unione economica e monetaria, ma intrecciano una mera collaborazione tra le Forze armate, nel vano tentativo di una politica estera comune.

Questa collaborazione avviene poco entro il quadro dell’Unione europea, più dell’Alleanza Atlantica, cioè con Stati extraeuropei quali gli Stati Uniti d’America, il Canada, la Turchia sempre meno europea e sempre più asiatica. Tra Europa ed Asia non corre sempre buon sangue dall’epoca della guerra di Troia. Si incolpa Pierino, Vladimir Putin, di mirare a smembrare l’Unione europea. Lo si dice anche di Donald Trump. Dobbiamo smetterla di pensare che altri debbano fare i nostri interessi. Il Presidente della Federazione Russa è eletto dai Russi per fare gli interessi della Russia. Essa ha a sud la Cina, ad est gli Stati Uniti d’America, dopo un angusto stretto tra la Siberia e l’Alaska, non si vede perché dovrebbe desiderare una Federazione Europea ad occidente, piccola per territorio ma con un’economia da grande potenza, se avesse un’unità politica, cioè militare. Il Presidente degli Stati Uniti d’America è stato eletto dai nordamericani e fa gli interessi di quell’Unione, non di quella Europa. Il fatto che l’Unione europea sia difesa dall’Alleanza Atlantica è per lui una grossa carta da giocare nelle trattative in altre materie, ad esempio economiche. Senza l’Alleanza, i singoli Stati membri dell’Unione europea sono indifesi, in quanto non hanno una dimensione adeguata, cosa che avrebbe l’Unione. Nella politica internazionale, pertanto, fanno solo i gradassi. Ridicoli.

Per questo, sulle orme di Luigi Einaudi, la politica della Destra Liberale non può essere europeista, sarebbe troppo vaga: deve essere Federalista Europea, deve volere Forze armate dell’Unione europea e non nazionali.

Questo non significa essere antiatlantici, ma avere le basi, per dirla alla romana, di un’Alleanza Atlantica equa e non iniqua. Non significa essere antirussi ma, anzi, cooperare entro il Consiglio d’Europa, l’organizzazione internazionale sorta prima del processo d’integrazione e di cui fa parte la Federazione Russa ed anche la Gran Bretagna. Quindi ambito interessantissimo anche dopo la Brexit. Nella consapevolezza che sono peraltro tutti europei: quelli che leggono Dante, quelli che leggono Goethe, quelli che leggono Shakespeare, e quelli che leggono Dostoevskij e Bulgakov, immensi.

Aggiornato il 20 dicembre 2019 alle ore 12:40