Prescrizione, piuttosto che il governo  la maggioranza fa scoppiare il processo

Intervento pronunciato in occasione della maratona oratoria organizzata a Roma dall’Unione camere penali italiane per l’informazione sulla prescrizione.

Proprio ora stavo leggendo le agenzie di stampa e leggevo che i deputati del Pd stanno contestando il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Verini: “Di Maio arrogante indebolisce Giuseppe Conte”, Bazzoli: “La pazienza non è infinita”. A dimostrazione che ci sono forze politiche di maggioranza che se volessero, potrebbero bloccare l’entrata in vigore della riforma della prescrizione che entra in vigore il primo gennaio 2020. Peccato che quando fanno le dichiarazioni esprimono le loro convinzioni quando votano in aula esprimono le loro convenienze. Ieri abbiamo chiesto di votare perché un provvedimento che attiene alla prescrizione potesse essere esaminato dal parlamento entro il primo gennaio 2020. Non era un voto nel merito era semplicemente un voto di metodo per consentirci di discutere. Bene, non ci hanno nemmeno consentito di portare il provvedimento in aula.

Hanno votato contro perché tra le dichiarazioni ed i comportamenti c’è una enorme distanza. E vi dico di più. Con la presidente Gelmini ieri pomeriggio siamo stati dal presidente della Camera Fico per evidenziare come una proposta in quota opposizione, in quota Forza Italia non potesse essere posticipata al mese prossimo e abbiamo diritto di discutere. Se dicessi che abbiamo ottenuto delle garanzie non sarei sincero perché il presidente Fico è stato piuttosto sgusciante. Non ci ha nemmeno garantito che in Commissione si concluda l’iter entro il primo gennaio 2020. Costui è il garante delle istituzioni, dei diritti dei parlamentari. Non solo. Noi abbiamo una maggioranza che ci sta dilatando il provvedimento in Commissione. Abbiamo chiesto di calendarizzarlo, ci stanno fissando due audizioni alla settimana che non ci consentono di discuterlo nel merito. Ed in questo caso ci sarebbe una divisione nella maggioranza ed i nodi verrebbero al pettine. Mentre con i provvedimenti che interessano alla maggioranza ne fanno 25 anche in un solo giorno. Questo perché si sono resi conto che nel paese la loro è una posizione minoritaria ed inspiegabile. Lo dico soprattutto al Partito Democratico che ha bollato di irragionevolezza, di incostituzionalità parlando di processo infinito questa proposta di Bonafede.

Penso che iniziative come questa di questi giorni aiutino a fare chiarezza a far capire chi è coerente con i suoi comportamenti, le sue dichiarazioni. Noi sappiamo che numeri sulla prescrizione, dei principi costituzionali che con la sua sospensione vengono violati, ma dobbiamo parlare al paese perché una norma ideologica, una bandierina da piantare da parte del Movimento 5 Stelle non faccia scoppiare il governo. Ieri ho detto che la maggioranza si è compattata ed ha preferito far scoppiare il processo che far scoppiare il governo. Ed è proprio così. C’è una pericolosa tendenza a chiudersi a riccio non a trovare una mediazione come qualsiasi altra maggioranza avrebbe cercato di individuare rispetto alle critiche e agli errori commessi. Avrebbe accettato una proroga per consentire di lavorare tutti insieme. Era stata prevista dl ministro una riforma che abbreviasse snellisse velocizzasse i tempi dei processi. Non l’abbiamo mai vista in parlamento in 555 giorni che il ministro è in carica. Ieri leggo che Giancarlo Caselli sostiene che per accorciare i processi bisogna addirittura abolire il grado di appello, che oggi riforma il 48% delle sentenze di primo grado. Ci rendiamo contro del tenore delle proposte? Una sostituta Procuratore venuta in audizione ha detto che la riforma della prescrizione serve a stoppare le tecniche dilatorie delle difese, e quando abbiamo chiesto quali siano queste tecniche, ha replicato: “L’appello”. Ma come si può procedere ad argomentare di fronte a dei giudizi ma a dei pre-giudizi di questo genere. Noi da sempre abbiamo la stessa linea, battiamo sulla nostra ferma identità e saranno gli altri a contraddirsi e ad esser richiamati di fronte alle loro responsabilità e alle loro dichiarazioni.

(*) Deputato di Forza Italia

 

Aggiornato il 20 dicembre 2019 alle ore 12:40