L’autocritica di Beppe Grillo

Da vecchio maoista Beppe Grillo ha riscoperto la pratica dell’autocritica e nel discorso tenuto ai senatori grillini in cui ha difeso Luigi Di Maio ed elogiato Davide Casaleggio per scongiurare altre defezioni dal gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle, ha ammesso di aver compiuto degli errori attribuendosi alcune colpe del passato. Non quella di aver battuto tutti i record nazionali di trasformismo avallando la scelta dei Cinque Stelle di passare da destra a sinistra pur di restare attaccati al Governo come una cozza allo scoglio. Ma quella di aver esagerato nel linguaggio e di aver contribuito ad alimentare quella “malattia delle lingue” contro cui si va battendo il neonato Movimento delle Sardine.

Grillo, dunque, di fronte al sardinismo che svuota le piazze grilline per riempire le proprie, si è mostrato pentito delle intemperanze del passato e da buon maoista cattolico ha lasciato intendere che avevano ragione gli evangelisti. “Chi di vaffa colpisce, di vaffa perisce!”.

Aggiornato il 19 dicembre 2019 alle ore 10:06