A Renzi la responsabilità dello “sfascio giustizia”

Sono mancati alla Camera 24 voti per ottenere la procedura d’urgenza sulla proposta di legge che sospende la più ridicola e mostruosa “Riforma” del diritto penale, con la limitazione della prescrizione ai reati per i quali non sia intervenuta anche solo la sentenza di condanna di primo grado. Una norma che comporterà la possibilità di processi “a vita”, e magari condanne in primo grado emesse al solo scopo di “evitare” la prescrizione.

Una mostruosità che, come si riconosce da ogni parte, darà il colpo di grazia alla giustizia penale italiana. I voti per la procedura d’urgenza si può dire che c’erano. Non nascondevano la necessità di impedire che la mostruosa “riforma” entrasse in vigore a gennaio, anche i “renziani”, i 29 di “Italia Viva”.

Ma “per evitare contraccolpi” nella vita del Governo, i “renziani” si sono astenuti dal voto. Per salvare il Governo hanno preferito il caos giustizia. Lo sfascio andrà in opera a gennaio.

Basterebbe questo episodio per definire Matteo Renzi ed i suoi. Non fa loro comodo che il Governo cada troppo presto: non sono in condizione di profittarne come avevano creduto sul loro nascere. Per loro i doveri della politica sono gli interessi del loro gruppetto. Il resto non conta. Italia Viva? Se questo è vivere! Un colpo gravissimo alle ultime parvenze di uno Stato di diritto. Un colpo definitivo alla speranza di tirar fuori qualcosa di “vivibile” da ciò che è il Parlamento e sono i parlamentari di oggi.

Resta la responsabilità di Sergio Mattarella, che troppe volte ha scrollato le spalle di fronte al suo dovere di sciogliere un Parlamento di menomati e di folli. Ne riparleremo. Qualcuno ne risponderà. Giustizia addio? O si ricomincia da capo o torniamo all’età della pietra. La pietra tombale delle libere istituzioni.

Aggiornato il 05 dicembre 2019 alle ore 09:57