Pd: il partito antifascista da Statuto

Secondo il nuovo Statuto, il Partito Democratico sarà un partito antifascista. Bene, verrebbe da dire, se non fosse che il Pd, come l’intero albero genealogico da cui deriva, è da sempre antifascista, ma, anche, esclusivamente antifascista. Visto che la Costituzione vieta la ricostituzione del partito fascista, dovremmo ritenere che - fatto salvo qualche idiota facinoroso - di fascisti in giro ce ne sono pochi e, di certo, nessun partito (legittimo) può dirsi fascista. Mi chiedo se abbiano fatto bene a dirlo, anzi: a scriverlo, nello Statuto. Direi che non hanno fatto male, ma, come al solito (qualche pelo sul lupo è rimasto), non hanno avuto il coraggio e l’intenzione di dirla tutta.

Antifascisti sì, dunque, ma non solo. Antistalinisti, ad esempio, anti-nordcoreani, se vogliamo; “anti” tutto ciò che non è democratico. Questo avrebbero dovuto dire. Ci voleva così tanto?

Il fascismo non è una foglia di fico dietro la quale nascondersi, facendo sorgere il sospetto che si possa distinguere tra le purghe di Stalin e le porcate delle camicie nere. E non si venga a dire che tutti i dittatori sono fascisti o che il fascismo coincide col totalitarismo. Questo è falso: antistorico almeno quanto la negazione della Shoà.

Quindi, siamo alle solite: agitano lo spettro del fascismo per coprire la polvere sotto il tappeto, o per accusare il nemico di turno.

Io sono liberale: fatte le precisazioni terminologiche, dico che ogni regime autoritario è mio nemico, perché è nemico della libertà. Loro sono diversamente liberali. Forse chiedere che ripudino la gloriosa storia del secolo scorso è ancora sconveniente.

Aggiornato il 19 novembre 2019 alle ore 10:14