Mai con la Sinistra

Siamo soltanto in tre, tre somari e tre briganti...

Tutti coloro che aspirano alla realizzazione dei principi liberali dovrebbero, prima di tutto, contarsi: guardarsi intorno e capire se, numeri alla mano, siano in grado non solo di imporre la loro visione del mondo, ma, più, semplicemente, di contribuire fattivamente alla stesura di programmi ed alla loro attuazione concreta. Scoprirebbero di essere in tre, divisi su tutto, contrari a qualunque soluzione che non preveda l’enfatizzazione delle loro idee e della loro persona, convinti di avere in tasca la soluzione di tutti problemi.

Pronti alla scomunica di chiunque, violando l’ortodossia liberale, i richiami al pragmatismo delle azioni politiche, il quale, si sa, non può prescindere da una buona dose di realismo. Noi dovremmo imparare dai nostri errori e provare ad abbandonare l’alterigia di chi si crede monopolista delle buone idee.

Un esempio. Nel 2008, noi liberali partecipammo da soli alla competizione elettorale. Il migliore risultato fu quello conseguito nel mio collegio (ero capolista al Senato in Piemonte): 0,2 per cento. Zero deputati, zero senatori. Zero di zero. Accusavamo Silvio Berlusconi di non essere liberale (infatti, non lo era), ma non facemmo nulla perché lo diventasse, consegnandoci all’irrilevanza.

Bisogna imparare dagli errori commessi. A volte, come diceva Indro Montanelli, bisogna votare Democrazia Cristiana anche se non si è democristiani, per evitare che vincano gli altri; per sperare di incidere un poco sulle azioni di chi è meno lontano dalle proprie idee e conquistare, almeno, il diritto di tribuna.

In politica, le cose cambiano, a volte repentinamente. Si tratta di capire, dunque, se è meglio starsene alla finestra o partecipare - per quello che è possibile - al cambiamento.

Quando io dico “Salvini tutta la vita”, non faccio una dichiarazione d’amore incondizionato (come qualche sciocco ha pensato), ma prendo una posizione chiara, coerente e soprattutto, pragmatica: mai con la sinistra, mai con i disoccupati del Movimento 5 Stelle, mai con quelli che odiano l’iniziativa privata e vogliono proletarizzare del tutto la classe media.

Non mi schiero con il fascismo, ma lo combatto. Io non condivido molte cose della destra e resto quello di sempre, ma penso che, se c’è uno spazio per noi, non possiamo non occuparlo e non farci sentire. Altrimenti, portatemi Margareth Thatcher o Winston Churchill e sarò ben lieto di sostenerli insieme a voi, ammesso che abbiate il coraggio di staccarvi dalla fascinosa sinistra.

Aggiornato il 22 ottobre 2019 alle ore 11:02