I soloni, i cretini e la destra che c’è

Non sono sopportabili quei soloni da salotto mediatico che sentenziano sulla presunta impresentabilità della destra italiana e fingono di lamentarsi per l’assenza di una destra autenticamente moderata, liberale, europeista e degna di stare a tavola al loro cospetto. Ma sono ancora meno sopportabili quegli esponenti dello schieramento al momento avverso all’alleanza tra gialli e rossi che pendono dalle labbra di questi soloni e, nella convinzione che una destra del genere non potrà mai emergere e liberarsi dal sovranismo populista impresentabile, si ammantano di realismo e cercano di saltare in ogni modo sul carro del vincitore.

Di questi ultimi è inutile parlare. Sono loro ad essere moralmente e culturalmente impresentabili per la loro insopprimibile vocazione a badare solo ed esclusivamente ai propri interessi personali a dispetto di ogni principio ed ogni valore.

Ma dei soloni da salotto bisogna parlare. Per denunciare la loro disonestà intellettuale quando usano l’argomento della inesistenza di una destra normale non per aprire una discussione sulla questione ma per criminalizzare e mettere al bando chiunque si ponga all’opposizione della casta elitaria che controlla il governo ed ogni centro di potere importante del paese.

Costoro partono dal presupposto che l’unica destra buona è quella morta, sepolta, archiviata nei più riposti scaffali della storia patria. Quella presente, qualunque forma possa avere, è sempre inaccettabile, inadeguata, reazionaria e, di conseguenza, condannata ad un ghetto politico le cui porte vanno chiuse a doppia mandata.

I cretini che credono ai soloni vanno informati che se pure rispuntassero i campioni della destra storica dell’epoca della formazione dello stato unitario subirebbero la stessa sorte. Verrebbero criminalizzati con qualche motivazione occasionale, come lo sono stati i liberali delle generazioni successive fino a Giolitti (ministro della malavita secondo la sinistra) e tutti quelli dei sette decenni dell’Italia repubblicana colpevoli di essersi opposti alla cultura cattocomunista egemone.

I soloni, infatti, sono dei criminalizzatori e dei linciatori di professione. Perché sono impregnati di quella vulgata egemonica che considera un eretico da bruciare chiunque osi divergere, dissentire, opporsi.

Per questo va difesa sempre e comunque la destra che c’è con tutte le sue diversità e le sue articolazioni, anche quelle più radicali. Perché non è l’esistenza dei ghetti che garantisce la democrazia ma solo quella dei divergenti, dei dissidenti, degli oppositori.

Aggiornato il 13 settembre 2019 alle ore 13:11