Il Sessantotto che ritorna, ne sentivamo proprio il bisogno

martedì 2 luglio 2019


Quattro colleghi di grande valore e ineccepibile professionalità, oggi hanno diffuso questo appello, di cui sono venuto a conoscenza quando La Stampa mi ha chiamato per chiedermi che cosa ne pensassi.

Per non travisare il pensiero altrui, riporto qui di seguito il loro pensiero, cui segue il mio: ...gli avvocati Fulvio Gianaria, Alberto Mittone, Anna Ronfani e Nicola Gianaria, chiedono di prendere posizione: “Gli avvocati – scrivono – possono avere opinioni diverse sulle norme problema dei flussi migratori e sulle regole europee che dovrebbero organizzare le ricollocamento dei migranti, ma non possono intervenire sulla soluzione di problemi che devono essere risolti dai legislatori nazionali e sovranazionali”.

Spiegano nella lettera: “Gli avvocati sanno però che quando le leggi internazionali del mare e l’etica comune dicono che le persone in pericolo devono essere soccorse. Indipendentemente dalle ragioni che hanno dato corso al pericolo, e devono essere ricoverata nell’approdo sicuro più vicino, nessuna legge o provvedimento locale può contraddire questi principi. Quando ciò avviene vanno condivise le ragioni di chi ritiene giusto disobbedire a queste leggi o provvedimenti. Chiunque rivendica la necessità di tutelare in ogni modo il diritto alla vita merita di essere tutelato e merita di essere assistito da chi professionalmente esercita la tutela legale. Per questa ragione chiediamo a tutti i colleghi di manifestare la loro disponibilità ad assistere chi, con la disobbedienza civile, resiste alla violenza delle istituzioni”.

La disobbedienza civile, la violenza di Stato.

Siamo di nuovo al ’68. Anzi, no: queste cose le diceva Ulrike Meinhof prima di abbracciare le teorie di Andreas Baader; le dicevano gli studenti della Sorbona; le dicevano ai tempi di “Cossiga Boia”.

Ricordate vietato vietare? Eccoli qui. Come se il tempo non fosse passato. Infatti, non è passato, per qualcuno. Mentre l’odiato Donald Trump scongiura un conflitto mondiale e ottiene successi irraggiungibili per l’osannato Barack Obama, mentre le economie del mondo procedono e noi siamo impantanati, che cosa c’è di meglio di una bella copertura preventiva alla disobbedienza civile contro la violenza di Stato, anzi: delle istituzioni, fatta da esperti di legge, che sanno distinguere tra le cosucce da poco e le grandi violazioni dei diritti?

Occhio alle parole, ragazzi. Occhio che qualcuno le prende sul serio. È già successo.


di Mauro Anetrini